da notav.info
Oggi
pomeriggio circa centocinquanta attivisti No Tav della Valsusa e di
Torino hanno occupato i locali della Geovalsusa Srl in Corso Trapani 39 a
Torino.
Se il movimento aveva reso pubblico nei
mesi scorsi un dossier nel quale si indagano le ditte e i personaggi che
sono implicati nella costruzione dell’Alta velocità (persone note alla
cronaca grazie al loro curriculum penale di fallimenti, bancarotte
fraudolente, turbative d’asta etc…) oggi, tra questi funamboli
spericolati con la gestione del denaro pubblico e altrui, troviamo anche
i soci della Geovalsusa Srl.
Questa società, nata un mese dopo la
chiusura del bando per i lavori alla Maddalena di Chiomonte (24 aprile
2011 data ufficiale di chiusura del bando, società costituita il 20
maggio 2011) fa parte di quella costellazione di nuove società guidate
dai soliti faccendieri che hanno visto in Valsusa la possibilità di
accaparrarsi un ricco bottino. Non è un caso che tra i soci della
Geovalsusa Srl ci sia il noto Accattino Giuseppe,
ingegnere che ha fatto per dieci anni il consigliere comunale per la DC ,
poi si è guadagnato un posto di amministratore presso l’Amiat ed è
stato indagato per falso in bilancio della Assot, azienda di Orbassano,
perfetto esempio di una pessima gestione della cosa pubblica.
La Geovalsusa è entrata nel consorzio
Valsusa-Piemonte per l’alta velocità a fine maggio dunque, a un mese
dall’inizio dell’occupazione militare della Maddalena di Chiomonte, a
seguito dello sgombero violento del presidio No Tav, la libera
Repubblica della Maddalena, che da mesi oramai viveva in quelle zone
dove oggi sorge il cantiere per l’alta velocità.
La contestazione di oggi alla Geovalsusa Srl ha diverse ragioni, una delle quali è quella per cui essa è complice della militarizzazione e della devastazione del territorio
che a partire del 27 giugno 2011 continua ed essere imposta alla Val di
Susa. Per territorio militarizzato intendiamo la presenza in Valle di
centinaia di uomini delle forze dell’ordine, lautamente pagati, a
controllare e asfissiare gli abitanti della valle, impedendo l’accesso
alle loro terre e la libera circolazione sul territorio.
Militarizzazione è la creazione di un sito strategico nazionale laddove è
in corso la protesta legittima di una popolazione intera, ma lo è anche
la nuova strategia adottata della questura dei “fogli di via”,
provvedimenti del prefetto con i quali a numerosi No Tav viene impedito
l’accesso alla Val di Susa per motivi di ordine pubblico.
Non dorma sonni tranquilli chi pensa che
con qualche notifica si possa indebolire un movimento che lotta con
coraggio da più di vent’anni! Infatti, se è vero che i militanti No Tav
con i fogli di via continuano serenamente a viaggiare in valle, lo è
anche il fatto che i centri del potere della lobby Si Tav si trovano
quasi tutti nella metropoli torinese…
La contestazione di oggi ad una delle
ditte impegnate nella costruzione del Tav o meglio, affannate nel
tentativo di riempirsi le tasche coi soldi pubblici, è solo la prima di
una lunga serie quindi….a prestissimo!
ps: l’intelligence della
questura Torinese è stata davvero poco “intelligente” oggi, facendosi
cogliere completamente di sorpresa. I No Tav raccontano di macchine dei
carabinieri caricate di scudi e uomini delle forze dell’ordine che sono
arrivati ad iniziativa quasi finita…a sarà dura!
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