da osservatoriorepressione
Durante la
notte il Laboratorio Insurgencia è stato vittima di un vile attentato
dal chiaro metodo fascista. Quattro molotov sono state lanciate contro
il centro sociale colpendo il pian terreno ed il primo piano della
struttura. Due delle quattro bottiglie incendiarie non sono esplose
limitando così i danni. Una delle sale del primo piano è stata colpita
dall’esplosione di due bottiglie incendiarie, causando l’incendio del
motore di un climatizzatore, la rottura dei vetri di una finestra e
l’annerimento delle pareti. Un attentato i cui autori restano sempre i
“soliti noti”.
Non possiamo
non collegare l’attentato di stanotte alla manifestazione che si
svolgerà domani a Napoli contro la crisi ed Equitalia, un terreno di
lotta che il movimento napoletano ha aggredito con efficacia negli
ultimi mesi sottraendolo alla speculazione delle organizzazioni
neofasciste come Casa Pound, che su questi temi prova a vomitare la sua
propaganda.
Siamo
consapevoli di essere da anni un fastidioso pungolo per tanti nella
nostra città: fascisti, poteri forti, malaffare, speculatori,
palazzinari, manager dei rifiuti, politici e commissari straordinari.
Questo per noi
continua ad essere motivo di orgoglio e segnale di come la nostra lotta
per una società alternativa allo stato di cose presenti sia sulla strada
giusta.
Già due anni fà
siamo stati vittime di un attentato fascista sempre a colpi di molotov.
Il contesto di oggi ci sembra diverso da quello del 2010, ma proprio le
battaglie contro Equitalia ci fanno ricondurre i fatti di stanotte alla
stessa matrice.
La manifestazione di domani sarà un ulteriore passaggio che vedrà protagonista il Laboratorio Insurgencia.
Se qualcuno
pensa di intimidirci avrà come risposta il nostro sorriso beffardo e la
nostra rinnovata determinazione. I danni causati dall’attentato di
stanotte saranno ben presto riparati e le attività di Insurgencia
continueranno come da programma nei prossimi giorni con le rassegne
cinematografiche e gli aperitivi in terrazza. Il nostro impegno non è
scalfito.
I fuochi che bruciano davvero sono quelli delle lotte sociali!
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