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domenica 1 aprile 2012

ZITTO E MOSCA! Tre compagni arrestati per aver detto che in Questura si uccide - Presidio solidale

Nella mattina di giovedì, una pattuglia della Digos ha notato, nei dintorni della stazione di Rifredi, un gruppo di compagni intenti ad attaccare manifesti sui recenti omicidi di Stato nelle camere di sicurezza della Questura di Firenze. Lanciatisi all'inseguimento, i digossini li ritrovano mentre volantinano e parlano al megafono nei pressi del mercato di Piazza Dalmazia. Con l'aiuto di tre pantere accorse nel frattempo, sequestrano tre compagni tra botte e urla di sdegno della gente presente.
I primi solidali accorsi sotto la Questura in appoggio ai fermati vengono subito accerchiati da una ventina di poliziotti e trattenuti, mentre a un secondo gruppo di solidali accorsi vengono prese le generalità e altre due persone vengono trattenute per circa un'ora. Di fronte al piccolo presidio davanti alla Questura viene schierata la celere.
L'atteggiamento degli sbirri è stato per tutto il giorno militaresco e provocatorio.
Alla fine della giornata vengono confermati gli arresti di Nicola, Filomena e Sandro per oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, mentre altre due compagne sono rilasciate con le stesse denunce. Tre compagni, con i più svariati pretesti, ricevono il foglio di via d'urgenza.

Che a Firenze, come un po' ovunque, l'aria stia cambiando, è stata una sensazione condivisa dai presenti durante tutta la giornata. Lo Stato, i padroni e i loro “tecnici” hanno paura e dimostrano di essere disposti a difendersi con ogni mezzo dalla collera che monta nelle viscere di questa società sempre più invivibile. Guai a chi protesta: manganellate agli operai che manifestano, arresti tra i No Tav, gli studenti, gli anarchici e gli scontenti di ogni pelo. Guai a chi rompe il silenzio assordante che si vorrebbe creare attorno alle varie macellerie di Stato come la Questura di Firenze, in cui due immigrati sono morti ammazzati in meno di un mese. Basta manifestazioni non autorizzate, basta colla e volantini. Basta presidi solidali di fronte alle gabbie del potere.

In tutto questo ciò che ci rincuora è la reazione generosa della gente di Piazza Dalmazia, che non è rimasta in silenzio ma ha apertamente solidarizzato con i manifestanti di fronte alla smaccata brutalità dei poliziotti. Segno, certamente, che ancora non si è spenta quella fiammella di calore umano che il dominio vorrebbe azzittire con ogni mezzo. Segno, forse, che lo spettacolo della democrazia comincia a mostrare la corda, che la voglia di reagire potrebbe dilagare. Manca solo un pizzico di fiducia reciproca, un pizzico di coraggio per passare all'azione.

Gli arrestati non saranno lasciati soli: libertà per Nicola, Filo e Sandro!
Quanto ai fogli di via saranno violati a testa alta, come sempre.

E non finisce di certo così.


Fonte : informa-azione

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