da http://ita.anarchopedia.org/Che_Guevara
Gli anarchici e gli anarcosindacalisti cubani sono stati parte integrante della rivoluzione cubana, rappresentando per lungo tempo la principale componente del movimento operaio e contadino dell'isola. Già nella seconda metà del XIX secolo, gli anarchici del "Gruppo dei 3 Enriques" (Enrique Roig de San Martin, Enrique Messonier ed Enrique Creci), furono attivi, sulle pagine del giornale anarchico "El Productor", propagando la lotta di classe contro lo Stato ed i partiti politici. Questa premessa serve a sottolineare che la caduta di Batista fu possibile anche grazie al clima di intensa agitazione promosso dai libertari cubani.Non è quindi in dubbio la sincerità e l’ardore di Che Guevara a favore del proletariato, tuttavia è innegabile che egli contribuì, visto che fu parte integrante del governo castrista nonché guida della gestione economica di Cuba, alla repressione delle richieste di uguaglianza e libertà e all’imposizione del socialismo di Stato, ispirato al modello sovietico. Inoltre, Che Guevara non ha mai nascosto il suo stalinismo.[2]
Non bisogna dimenticare che il modello centralista sovietico determinò, nel gennaio 1959, l’espulsione degli anarcosindacalisti da tutti i sindacati, la chiusura di El Libertario, organo della Federazione Libertaria di Cuba, e di Solidaridad Gastronomica, costringendo gli anarchici alla clandestinità, alla cessazione dell’attività politica o all’esilio.
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