da macerie
Tornano a farsi sentire i reclusi del Cie di Bari-Palese. Ad un mese di distanza
dallo sciopero della fame col quale denunciavano la propria condizione
la situazione non è cambiata di molto, tra sovraffollamento e pestaggi
più o meno quotidiani. Dicono di aver raggiunto il limite della
sopportazione e minacciano atti di autolesionismo di massa. A far
precipitare la situazione, la storia paradossale di un recluso che ha
saputo proprio questa mattina di aver perso la madre e che dunque
vorrebbe tornarsene in Tunisia dalla sua famiglia: nonostante le sue
richieste, però, la Questura non lo lascia partire volontariamente e
subito trattenendolo a forza per organizzare un rimpatrio coatto che
avverrà chissà quando. Staremo a vedere nelle prossime ore se la
tensione accumulata a Bari esploderà nel senso della lotta oppure in
quello della disperazione, e vi faremo sapere.
Aggiornamento 9 ottobre. E in
effetti, ieri sera, la protesta è scoppiata e si è subito trasferita sui
tetti della struttura, dove i reclusi sono saliti in massa per qualche
ora. In nottata sono ridiscesi, ma promettono di continuare a lottare.
macerie @ Ottobre 8, 2011
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