da infoaut
Circa 700 manifestanti, disoccupati, reduci di guerra, studenti e
insegnati, sono stati arrestati oggi a New York, dopo aver occupato il
ponte di Brooklyn ed essere partiti in corteo. Questi settecento
manifestanti non sono altro che una piccola parte di quasi 2000 persone
che da due settimane hanno occupato Zuccotti Park, tra la Broadway e
Liberty Street, non lontano dai grattacieli di Wall Street, con la
chiara intenzione di rimanerci per mesi, ponendolo come base operativa
per l’avvio dell’autunno americano.
Il movimento contesta le
politiche dell’amministrazione Obama, messe in atto per fronteggiare la
crisi economica, colpevole esso stesso di essere "schiavo" di quelle
logiche del sistema finanziario americano che come simbolo ha Wall
Street. Ma non solo l’amministrazione Obama è nel mirino dei
manifestanti ma l’intera classe politica americana, colpevole di non
ascoltare le richieste della gente, di chi realmente la crisi la vive
sulla propria pelle a discapito di logiche finanziare, le stesse logiche
che stanno portando anche gli stati uniti alla bancarotta.
La
manifestazione di oggi non è un caso isolato perchè iniziative di questo
tipo si stanno allargando come macchia d’olio in tutti gli Stati Uniti,
da Washington e Boston dove oggi sono state fermate altre 24 persone
che partecipavano a un sit-in non autorizzato davanti alla sede di Bank
of America, grazie alla rete di comunicazione con strumenti come
YouTube, Facebook, Twitter, denominatori comuni di tutte le lotte che
hanno caratterizzato il 2011, Tunisia, Egitto, Spagna, Grecia, etc.
Gli
arresti di oggi non hanno di certo scoraggiato la protesta, difatti il
movimento ha già dato l’appuntamento per il 6 ottobre a Washington,
simbolo della politica e delle lobby, in occasione del decimo
anniversario della guerra in Afghanistan.
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