da http://www.osservatoriorepressione.org/2011/10/aggressione-fascista-alluniversita-roma.html
A Roma Tre ottobre comincia nel segno delle vigliacche violenze ad opera dei neofascisti.
Questa
mattina due ragazzi residenti del quartiere di San Paolo sono stati
aggrediti da una compagine di dieci camerati dell'organizzazione Blocco
Studentesco, rei di ‘stacchinare’ dai muri degli edifici antistanti la
facoltà di Scienze Politiche i manifesti dell’omonimo gruppo. I due
giovani sono stati raggiunti alle spalle dalla squadraccia che, uscita
dalla facoltà, dopo avere insultato i due, non ha esitato a colpirli con
i ferri delle cinghie delle proprie cinture.
“Ti
svegli la mattina, trovi il tuo quartiere imbrattato dai manifesti di
un gruppo che non si vergogna a definirsi ‘fascisti del terzo millennio’
- racconta uno dei giovani aggrediti – e quando cerchi di togliere quei
manifesti dai muri delle tue case, dieci persone ti circondano e ti
prendono a cinghiate.”
Allargando lo sguardo oltre lo spiacevole episodio avvenuto questa mattina, vanno fatte alcune considerazioni chiarificatrici.
Nonostante
si definiscano ribelli e siano molto lesti ad aggredire i giovani
abitanti di San Paolo in dieci contro due, sembra che i coraggiosissimi
neofascisti siano ‘vicini’ alle forze dell’ordine. Testimonianze dei
residenti del quartiere riferiscono di aver notato, ieri notte, circa
sessanta persone atte ad attaccare manifesti nelle vie di San Paolo che
bordeggiano gli edifici delle facoltà universitarie, e che tale comitiva
fosse scortata da auto pattuglie con tanto di lampeggianti accesi.
Segnali
preoccupanti per la tenuta democratica dei nostri territori,
considerando inoltre che l‘Ateneo di Roma Tre, nonostante le proteste
trasversali da parte di tutte le organizzazioni studentesche a seguito
di altri episodi di violenza di cui gli esponenti di Blocco Studentesco
sono stati protagonisti, ha permesso ai neofascisti di presentarsi alle
ultime elezioni universitarie ed acquisire agibilità istituzionale, nel
completo sprezzo dei valori su cui si basa la Costituzione Repubblicana.
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