da osservatorio sulla repressione
Da una parte i lavoratori che non vengono pagati da due mesi e che rischiano il posto, dopo che sono già partite 38 lettere di licenziamento. Dall'altra una squadra di forze dell'ordine in tenuta antisommossa, difendono l'ingresso di Palazzo Santa Lucia. I lavoratori premono, urlano, sono in preda all'esasperazione, vogliono incontrare il governatore Caldoro. Parte il corpo a corpo con le forze dell'ordine, ci sono respingimenti. Nel disordine una donna, Elisabetta Castiello, batte la testa su un pilone del marciapiedi. Il colpo è forte, la donna sviene. Portata in ambulanza al Loreto Mare, viene dimessa qualche ora dopo con una diagnosi di trauma cranico, prognosi di 5 giorni. Nella ressa resta vittima anche Annunziata Ordone, il labbro superiore gonfio e sanguinante. "Ci hanno caricato" dicono i manifestanti. Per la polizia, invece, si è trattato di una "manovra di alleggerimento". Pochi metri più in là, in corrispondenza del cantiere del monte Echia, due lavoratori osservano la scena da una gru, dall'altezza di 20 metri. Si sono arrampicati poche ore prima.
Momenti difficili per la vertenza Astir. La protesta si spegne soltanto alle sei del pomeriggio, quando i manifestanti ottengono la promessa di un incontro domani in prefettura. Solo allora abbandonano il presidio davanti a Palazzo Santa Lucia e i due operai scendono dalla gru. "Scendiamo perché crediamo nell'impegno di un incontro - dice Ciro Di Gennaro, 52 anni, assunto alla Astir nel 2003, è un ex Lsu - chiediamo risposte, dobbiamo sapere qual è il nostro futuro".
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