da notav.info
Ieri notte, 30 agosto, verso le 4.00, un centinaio di No Tav ha sorpreso nel sonno polizia ed esercito al cantiere di Chiomonte.
Arrivati da un sentiero diverso dai
precedenti e approfittando del buio fitto dovuto in parte al cielo
coperto, che ha reso flebile anche il chiarore lunare, i compagni hanno
alzato il grido “giù le mani dalla Val Susa” e hanno iniziato una
battitura contro le barriere in New Jersey, tagliando anche, con delle
tronchesine, diversi metri di filo spinato. Un’analoga azione ha avuto
luogo, 30 minuti dopo, presso il sito militare dell’Area Archeologica,
sempre in Val Clarea.
I poliziotti, evidentemente nervosi per
non aver saputo prevedere e impedire, ancora una volta, l’avvicinamento
notturno dei No Tav alle reti, hanno risposto con un fitto lancio di
pietre, oltre che con un getto di idrante sui compagni. Il lancio di
pietre da parte dagli agenti non è stata una risposta ad analoghi lanci
da parte dei manifestanti. L’azione non aveva come obiettivo i
poliziotti e i soldati, ma le barriere e il filo spinato. La violenza
delle forze dell’ordine, anche in questo caso, mostra come tali
individui non abbiano bisogno di essere attaccati per attaccare, ben
contenti di svolgere il loro ruolo infame nella nostra valle.
Si tratta della terza azione notturna
a sorpresa del mese di agosto, anche in questo terzo caso coronata da
totale successo. Queste azioni, accanto a quelle contro le ditte
coinvolte nel progetto dell’Alta Velocità (la Geovalsusa a Torino),
contro Equitalia (occupata a Susa) e contro la Sitaf (apertura gratuita
per gli automobilisti dei caselli ad Avigliana), hanno mostrato durante
la seconda parte dell’Estate No Tav come la militarizzazione del
territorio non sia in grado di fermare il movimento. Dopo che, in
seguito agli scontri del 21 luglio, la questura ha disposto una rete
asfissiante di posti di blocco, ed impedito con la forza ben tre
iniziative pubbliche del movimento a Chiomonte, i valligiani, coadiuvati
da compagni italiani e stranieri, hanno praticato la forma dell’azione
diretta in modi imprevedibili per il nemico, vincendo su questo piano a
360 gradi.
Gli stessi posti di blocco sulle
statali, sempre meno tollerati dai valligiani, sono ormai oggetto di
continue proteste, al punto da aver dovuto battere in ritirata
precipitosamente ben sei volte nelle ultime due settimane, incalzate da
folle di residenti e No Tav estenuati. E anche strada dell’Avana (una
via proibita al dissenso e permanentemente presidiata dalle FFOO) lo
scorso sabato è stata percorsa da una manifestazione non autorizzata,
che si è ripresa un pezzo di valle aggirando i presidi di polizia,
giungendo dal bosco. Tutto questo mentre i sindacati di polizia invocano
il ritiro dei propri reparti, chiedendo che vengano sostituiti
dall’esercito.
Non è bastata la polizia, non basterà l’esercito. Continueremo a tornare, fino a che non ve ne andrete via… A partire dall’iniziativa
in Clarea che il movimento universitario ha messo in programma, assieme
al Movimento No Tav, per domani sera, 31 agosto, h 21.30.
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