Il nostro amico e compagno, Noureddin Mohamed, è morto nel centro di Calais nelle prime ore di Sabato 7 Luglio 2012. Nureddin 28 anni. Originario del Nord Darfur, Sudan, era stato a Calais per più di quattro anni. Egli era ben conosciuto e amato a Calais, e lascia molti amici in lutto. E' morto a soli circa 200 metri dalla Sub-Prefettura (ufficio governativo) dove gli era stato recentemente concesso un permesso di soggiorno in Francia come rifugiato.
Quella notte, Nureddin era stato con un gruppo di amici nel centro della città. Ma in una notte normale, in Calais, se sei nero o hai un aspetto da "straniero", vivi un costante pericolo di molestie e aggressioni da parte della polizia. A Calais, la CRS, ( Compagnies Républicaines de Sécurité ), pattuglia le strade giorno e notte con ordini specifici di fermare chi si presenta come un migrante, e di arrestare chiunque non possa mostrare dei validi documenti. Nonostante una recente sentenza della Corte d'appello contro tale polizia razzista, non è cambiato nulla.
Come raccontano gli amici di Nureddin, una volta lasciato un bar vicino alla strada principale Rue Royale, sono stati nuovamente fermati aggressivamente dalla polizia. Pochi minuti dopo era morto. Alle 3:30, il suo corpo fu trascinato fuori del canale.
Noi non crediamo che la sua morte è stato un incidente. E non crediamo alla versione ufficiale, diffusa a pappagallo dalla stampa locale. Secondo la polizia, Nureddin ha rubato un telefono cellulare ad una donna, i suoi amici lo hanno inseguito, e Nureddin saltò nel canale dove è annegato. Nureddin non era un ladro, e non aveva mai fatto nulla di simile e ne si può credere che egli sia semplicemente "saltato". La polizia non hanno fornito alcuna prova della loro storia, se non la parola delle tre persone che si suppone abbiano inseguito Nureddin.
Gli Attacchi razzisti contro i migranti sono fin troppo comuni a Calais, a volte da parte di gruppi fascisti locali, così come dagli stessi poliziotti. Qualunque cosa sia accaduta quella notte, la morte Nureddin merita un'indagine adeguata. Invece, il caso è stato chiuso immediatamente, e la polizia si sono rifiutati di eseguire l'autopsia. Mercoledì 11 luglio, lo zio Nureddin ha presentato una richiesta ufficiale al pubblico ministero di indagine contro gli ignoti per omicidio. Secondo il legale, questa domanda significa che le autorità dovrebbero ora eseguire l'autopsia e riaprire l'inchiesta. Non vi è stata alcuna risposta ufficiale.
La Storia di Nureddin solleva tristi parallelismi con la morte di un giovane eritreo, Ismael, il cui corpo è stato trovato sul fondo di un altro canale il 22 dicembre. La polizia ha immediatamente chiuso il caso, additandolo come suicidio, senza alcuna evidenza di questa conclusione. Dal 2002 oltre 100 migranti sono morte in Calais a causa della violenza del regime e, rendendo la storia Nureddin è ben lungi dall'essere l'unica. Non vi è alcun conteggio accurato di quanti migranti sono morti a Calais, le loro morte sono state ignorate, i fatti coperti o del tutto non dichiarati.
Ogni giorno della settimana dopo la morte di Nureddin, gli amici, la famiglia, e i loro sostenitori hanno tenuto manifestazioni per chiedere giustizia. Martedì 10 luglio circa 60 persone - non solo del Sudan, ma afgani, eritrea, francesi, e altri - hanno dimostrato al di fuori della stazione di polizia centrale. Sono stati accolti da una dimostrazione di forza di cui circa 20 poliziotti in tenuta antisommossa CRS, con le pistole flashball, che bloccate tutte le strade intorno alle zone, dato che le persone stavano uscendo. Lasciandoli poi andare con un ultima provocazione infatti uno degli ufficiali della polizia dopo disse "fate attenzione a non cadere in acqua". Finchè gli omicidi non saranno confermati o comunque indagati, sarà aperta la caccia ai migranti. Perchè i poliziotti di Calais sanno di poter molestare continuamente i migranti con l'appoggio delle istituzioni.
Imperterriti, il giorno successivo i membri della comunità del Darfur da Parigi e dal Belgio sono andati a unirsi a un'altra manifestazione davanti al municipio. Portavano cartelli con le immagini di Nureddin, chiedendo "Vogliamo conoscere la ragione per la morte di nostro fratello." La mobilitazione continua, e le dimostrazioni di solidarietà si sono succedute a Londra, Berlino e Düsseldorf, in Germania, dove 12 attivisti No Borders hanno occupato il consolato francese, mentre fuori si teneva la dimostrazione di un gruppo di oltre 35 persone con un band di samba locale. L'occupazione e la dimostrazione sono finite dopo 4 ore.
Chiediamo per le azioni internazionali e la solidarietà per il nostro amico caduto.
Jusitce per Nureddin Mohammed! Non dimenticate mai! Nessun perdono !
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