Sono le 20.30 di martedì quando in via degli Ausoni, nel quartiere romano di San Lorenzo, quattro carabinieri in borghese scendono dall’auto e si avvicinano ad un ragazzo somalo senza identificarsi e chiedendogli arrogantemente i documenti.
Il ragazzo, spaventato dalla situazione e temendo un’aggressione, rifiuta di fornire i documenti; a quel punto gli agenti lo immobilizzano contro una serranda e cominciano a malmenarlo, cercando di trascinarlo in macchina senza alcun motivo.
Il ragazzo, allibito dalla scena, si oppone e fa resistenza, dichiarando di essere un rifugiato politico; alcune persone, sentendo le grida, si avvicinano all’auto e si mettono in mezzo per aiutare il ragazzo e ostacolare l’operato dei carabinieri, mentre qualcuno decide di riprendere la scena.
A quel punto intervengono altri solerti tutori dell’ordine, che cercano di aiutare i colleghi e di allontanare brutalmente il capannello di gente accorsa in aiuto del giovane, distribuendo altri calci e spintoni.
La vergognosa scena si interrompe solo quando, dopo diversi minuti di resistenza all’insensata violenza delle forze dell’ordine, il ragazzo somalo viene colpito da un attacco epilettico e viene portato via a bordo di un’ambulanza.
Gli agenti coinvolti, coperti dagli insulti delle persone accorse sul posto in aiuto del ragazzo, cercano di giustificarsi dichiarando che si trattava di un semplice controllo, ma alcuni passanti testimoniamo come la scena si sia presto evoluta in violenze gratuite da parte delle forze dell’ordine.
Il ragazzo ha ricevuto 15 giorni di prognosi e ora rischia una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.
Gli abitanti del quartiere denunciano la tendenza dell’amministrazione romana a gestire l’ordine pubblico con la militarizzazione della città e la presenza invasiva delle forze dell’ordine (una situazione che colpisce non solo San Lorenzo), mentre l’episodio si aggiunge alla lunga trafila di soprusi e violenze agiti al riparo di una divisa.
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