da infoaut.
I
minatori asturiani, in sciopero selvaggio, dichiarato ad oltranza dopo
le pesanti cariche ricevute sotto il Ministero dell'Impresa a Madrid il
31 Maggio scorso, sono riusciti a respingere e cacciare gli agenti antisommossa che tentavano di impedire un picchetto autostradale.
Si tratta dell'autostrada N-630, all'altezza di Ciñera de Gordón,
piccola località a metà strada circa tra Oviedo e Leòn, bloccata a
partire dalle 10 e mezzo di stamane. Le forze dell'ordine si erano
assestate fuori dal centro urbano della località, a seguito delle
critiche per le pesanti azioni commesse ieri, con inseguimenti folli
all'interno di centri abitati, e hanno deciso infine di andarsene a
causa della resistenza a tutto campo, sia nell'autostrada che ai bordi
del paese. La fuga delle forze dell'ordine è stata festeggiata con un lungo applauso della popolazione locale che ha espresso così solidarietà e vicinanza ai minatori in lotta.
Sempre nel paese continua da ore il blocco della circolazione dei treni della Renfe (Red Nacional de los Ferrocarriles Españoles). Un altro gruppo di minatori ha bloccato la A-6, all'altezza di Villamartìn, e da Laciana, altro cuore pulsante della lotta asturiana contro i tagli e lo smantellamento dei diritti imposti dal Governo Rajoy. Qui è previsto nelle prossime ore un corteo in solidarietà ai detenuti di Santa Cruz, in prigione dal 21 maggio scorso a seguito della prima ondata di blocchi selvaggi. Blocchi e picchetti che, promettono i minatori, non daranno nessuna tregua a chi reputano incapace di gestire la crisi economica se non con continue manovre di austerità e agevolazioni agli istituti di credito.
Sempre nel paese continua da ore il blocco della circolazione dei treni della Renfe (Red Nacional de los Ferrocarriles Españoles). Un altro gruppo di minatori ha bloccato la A-6, all'altezza di Villamartìn, e da Laciana, altro cuore pulsante della lotta asturiana contro i tagli e lo smantellamento dei diritti imposti dal Governo Rajoy. Qui è previsto nelle prossime ore un corteo in solidarietà ai detenuti di Santa Cruz, in prigione dal 21 maggio scorso a seguito della prima ondata di blocchi selvaggi. Blocchi e picchetti che, promettono i minatori, non daranno nessuna tregua a chi reputano incapace di gestire la crisi economica se non con continue manovre di austerità e agevolazioni agli istituti di credito.
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