André
è uno dei migliaia di partecipanti ribelli nella rivolta del Dicembre
’08. La data del suo processo d’appello si sta avvicinando.
Lunedì, 11 Giugno 2012, Corte d’Appello di Atene, Via Loukareos.
Richiamo di raduno di solidarietà con André, ultimo prigioniero della rivolta del Dicembre ’08.
L’11-12-2008 mentre camminavo con altre persone sull’angolo delle vie Solonos e Stournari verso l’Università del Politecnico siamo circondati dai maiali della squadra antisommossa ( M.A.T. ) e da sbirri in borghese, i quali hanno cominciato a picchiarci, ci hanno arrestato, ci hanno portato alla stazione centrale della polizia di Atene ( G.A.D.A. ) e da lì, mentre ero già diventato per due volte un sacco da pugilato, ci hanno condotto in detenzione al settimo piano dell’edificio. La mattina dopo e venuta un’impiegata dall’ambasciata Polacca per contribuire al lavoro di indagine dei poliziotti, in seguito all’interesse su di me da parte dell’autorità polacche per la mia azione sovversiva. L’ambasciata Polacca ha riportato erroneamente alla stampa che sono arrivato in Grecia per partecipare ai conflitti della rivolta…
Poi il giorno successivo, ossia il 12-12-2008 mi hanno portato davanti al giudice istruttore che mi ha annunciato le accuse, tentato omicidio, esplosione, fabbricazione e possesso di esplosivi, senza neanche le possibilità di difendermi, visto che il traduttore era un arabo! che parlava il greco e polacco in modo rotto, e non veniva dall’ambasciata. Gli Stati mostrano come possono collaborare bene di fronte al nemico interno…Le richieste del giudice istruttore di trasferirmi in ospedale dopo la fine della procedura non sono mai state realizzate. Dopo il mio arrivo alle carceri di Korydallos i secondini si sono precipitati su di me gridando che bruciavo le loro auto e mi hanno messo in un raggio dove nessuno parlava polacco per aiutarmi ad essere trasferito all’ospedale. Ogni volta che chiedevo un medico mi veniva dato un semplice antidolorifico ( DEPON ). Una settimana dopo mi hanno annunciato che avevo un’altro mandato di cattura in Polonia…
Di settimana in settimana il tempo è passato e le ferite sono state chiuse, ma la rabbia è rimasta in me per tutti quei 3,5 anni che sono un’ostaggio delle celle democratiche. L’11-6-2012 verrò processato presso la Corte d’Appello di Atene in via Loukareos dal momento che sono già condannato ad 11 anni di reclusione. Per questo motivo chiedo la vostra solidarietà, se e con il modo in cui la consideriate necessaria…
Dichiaro inoltre che non ho dimenticato tutti quelli che mi hanno colpito, mi hanno messo in carcere e continuano a negarmi la mia libertà, mentre l’assassino di Alexandros, Saraliotis, è stato rilasciato e da più di un’anno circola libero!
Daremmo di nuovo appuntamento nelle strade con tutti coloro che non hanno dimenticato, hanno bruciato e rotto le vetrine dell’ipocrisia di questo mondo invecchiato, hanno combattuto e continuano a combattere. Non posso essere al loro fianco, continuate per tutti coloro che sono in carcere e non sulle strade, continuate per Alexandros Grigoropoulos.
Lunedì, 11 Giugno 2012, Corte d’Appello di Atene, Via Loukareos.
Richiamo di raduno di solidarietà con André, ultimo prigioniero della rivolta del Dicembre ’08.
Qui Andrea stesso presenta una serie di circostanze che hanno portato al suo arresto e carcerazione (testo originale in polacco)
Manifesto di solidarietà in polacco
Indirizzo attuale in carcere:
Αντρέ Μαζούρεκ / André Mazurek
Filaki Larissas, B Pteriga (Larissa Prison, 2 ° Braccio)
Larissa 21110, Ελλάδα/ Grecia
Lettera di Andrea Mazurek dal carcereFilaki Larissas, B Pteriga (Larissa Prison, 2 ° Braccio)
Larissa 21110, Ελλάδα/ Grecia
Dopo 3,5 anni
Per 3,5 anni sono un prigioniero nelle carceri greche, più precisamente dal 2008-11-12 durante i conflitti che seguirono l’assassinio di Alexandros Grigoropoulos ad Exarchia. Mi chiamo Andrea Mazourek e mi trovo in Grecia dal 2007, precisamente dal mese di Maggio. Sono venuto dalla Polonia ed a causa di ignoranza della lingua greca ero impiegato a lavori saltuari, così e mentre ero 1,5 anni qui, ho sentito, come tutti noi, l’assassinio di Alexis, e in questo modo ho ritenuto opportuno a scendere nel centro di Atene e unire la mia rabbia con tutti gli altri che erano scesi in strada per lo stesso scopo.L’11-12-2008 mentre camminavo con altre persone sull’angolo delle vie Solonos e Stournari verso l’Università del Politecnico siamo circondati dai maiali della squadra antisommossa ( M.A.T. ) e da sbirri in borghese, i quali hanno cominciato a picchiarci, ci hanno arrestato, ci hanno portato alla stazione centrale della polizia di Atene ( G.A.D.A. ) e da lì, mentre ero già diventato per due volte un sacco da pugilato, ci hanno condotto in detenzione al settimo piano dell’edificio. La mattina dopo e venuta un’impiegata dall’ambasciata Polacca per contribuire al lavoro di indagine dei poliziotti, in seguito all’interesse su di me da parte dell’autorità polacche per la mia azione sovversiva. L’ambasciata Polacca ha riportato erroneamente alla stampa che sono arrivato in Grecia per partecipare ai conflitti della rivolta…
Poi il giorno successivo, ossia il 12-12-2008 mi hanno portato davanti al giudice istruttore che mi ha annunciato le accuse, tentato omicidio, esplosione, fabbricazione e possesso di esplosivi, senza neanche le possibilità di difendermi, visto che il traduttore era un arabo! che parlava il greco e polacco in modo rotto, e non veniva dall’ambasciata. Gli Stati mostrano come possono collaborare bene di fronte al nemico interno…Le richieste del giudice istruttore di trasferirmi in ospedale dopo la fine della procedura non sono mai state realizzate. Dopo il mio arrivo alle carceri di Korydallos i secondini si sono precipitati su di me gridando che bruciavo le loro auto e mi hanno messo in un raggio dove nessuno parlava polacco per aiutarmi ad essere trasferito all’ospedale. Ogni volta che chiedevo un medico mi veniva dato un semplice antidolorifico ( DEPON ). Una settimana dopo mi hanno annunciato che avevo un’altro mandato di cattura in Polonia…
Di settimana in settimana il tempo è passato e le ferite sono state chiuse, ma la rabbia è rimasta in me per tutti quei 3,5 anni che sono un’ostaggio delle celle democratiche. L’11-6-2012 verrò processato presso la Corte d’Appello di Atene in via Loukareos dal momento che sono già condannato ad 11 anni di reclusione. Per questo motivo chiedo la vostra solidarietà, se e con il modo in cui la consideriate necessaria…
Dichiaro inoltre che non ho dimenticato tutti quelli che mi hanno colpito, mi hanno messo in carcere e continuano a negarmi la mia libertà, mentre l’assassino di Alexandros, Saraliotis, è stato rilasciato e da più di un’anno circola libero!
Daremmo di nuovo appuntamento nelle strade con tutti coloro che non hanno dimenticato, hanno bruciato e rotto le vetrine dell’ipocrisia di questo mondo invecchiato, hanno combattuto e continuano a combattere. Non posso essere al loro fianco, continuate per tutti coloro che sono in carcere e non sulle strade, continuate per Alexandros Grigoropoulos.
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