da ekbloggethi
Me ne sto qui, in
silenzio, a leggere che cosa stanno dicendo e scrivendo
sull'attentato di Brindisi.
Dicono, ad esempio, che è
la prima volta in Italia che “vengono toccati degli studenti”,
dei “ragazzini a scuola”.
Dimenticando magari che
gli studenti e i ragazzini a scuola vengono, da qualche annetto qua e
là, “toccati” senza nessun problema da “forze
dell'ordine”, fascisti vari e quant'altri. In quei casi, che
peraltro di morti e feriti ne hanno fatti parecchi. Lo sbirro che
manganella a sangue una quindicenne dandole di “puttana comunista”
(Firenze, via della Colonna, 11 maggio 2009) non fa notizia. Di
Perugini che massacra di botte un ragazzino inerme della stessa età
(Genova, 20 luglio 2001) si sono scordati tutti. Non parliamo del
diciassettenne Soriano Ceccanti, là siamo oramai nella
preistoria. Valerio Verbano tornava da scuola, quando fu ammazzato
come un cane in casa sua. Fausto e Iaio, di anni, ne avevano diciotto
il 18 marzo 1978. Eccetera. Sono stati toccati eccome, i ragazzini e
le ragazzine. E da chi, lo si sa benissimo.
Mancava giustappunto una
bomba fatta esplodere all'ingresso della scuola.
Si chiedono tutti “a
chi giovi” un fatto del genere.
Non lo so, e non lo posso
sapere, se sia stata la “mafia” o chiunque altro.
Quello che vedo è
però il solito, desolante balletto. E' cominciato due minuti
dopo l'attentato. Stanno già danzando sul cadavere di quella
povera ragazza. Già hanno trovato le foto “commoventi”;
stavolta, in mancanza dei consueti pupazzetti dei terremoti e delle
alluvioni, ci sono i libri e i quaderni sparsi e bruciati.
E le foto della ragazza
prese da “Facebook”, ovvio. Ma andate in culo voi e Facebook,
stupidi pezzettini di merda.
Ci avete, da oggi, da
“piangere” su una ragazzina smembrata mentre entrava a scuola, da
“piangere” e da fare i vostri appelli alla “coesione
nazionale”; non vale, però, la vostra “coesione” sui
cadaveri fisici e psichici delle ragazzine che vengono violentate e
uccise ogni giorno; quelli non sono “attentati”. Per farvi
“piangere” tutti ci vuole la bomba fuori dalla scuola.
La quale, come è
perfettamente ipotizzabile, vi sarà terribilmente utile. A
chiunque, poi, venga attribuita. Tanto, come dice la Cancellieri,
“lo stato c'è”. Accidenti, se c'è!
Poi alla povera ragazza
verrà applaudita la bara.
Vi s'arronchiàssero
le mani.
Oggi qui, di fotografie,
non ce ne sarà nessuna.
C'è un buio senza
fine, e basta.
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