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domenica 20 maggio 2012

Un buio senza fine

da ekbloggethi


Me ne sto qui, in silenzio, a leggere che cosa stanno dicendo e scrivendo sull'attentato di Brindisi.
Dicono, ad esempio, che è la prima volta in Italia che “vengono toccati degli studenti”, dei “ragazzini a scuola”.
Dimenticando magari che gli studenti e i ragazzini a scuola vengono, da qualche annetto qua e là, “toccati” senza nessun problema da “forze dell'ordine”, fascisti vari e quant'altri. In quei casi, che peraltro di morti e feriti ne hanno fatti parecchi. Lo sbirro che manganella a sangue una quindicenne dandole di “puttana comunista” (Firenze, via della Colonna, 11 maggio 2009) non fa notizia. Di Perugini che massacra di botte un ragazzino inerme della stessa età (Genova, 20 luglio 2001) si sono scordati tutti. Non parliamo del diciassettenne Soriano Ceccanti, là siamo oramai nella preistoria. Valerio Verbano tornava da scuola, quando fu ammazzato come un cane in casa sua. Fausto e Iaio, di anni, ne avevano diciotto il 18 marzo 1978. Eccetera. Sono stati toccati eccome, i ragazzini e le ragazzine. E da chi, lo si sa benissimo.
Mancava giustappunto una bomba fatta esplodere all'ingresso della scuola.
Si chiedono tutti “a chi giovi” un fatto del genere.
Non lo so, e non lo posso sapere, se sia stata la “mafia” o chiunque altro.
Quello che vedo è però il solito, desolante balletto. E' cominciato due minuti dopo l'attentato. Stanno già danzando sul cadavere di quella povera ragazza. Già hanno trovato le foto “commoventi”; stavolta, in mancanza dei consueti pupazzetti dei terremoti e delle alluvioni, ci sono i libri e i quaderni sparsi e bruciati.
E le foto della ragazza prese da “Facebook”, ovvio. Ma andate in culo voi e Facebook, stupidi pezzettini di merda.
Ci avete, da oggi, da “piangere” su una ragazzina smembrata mentre entrava a scuola, da “piangere” e da fare i vostri appelli alla “coesione nazionale”; non vale, però, la vostra “coesione” sui cadaveri fisici e psichici delle ragazzine che vengono violentate e uccise ogni giorno; quelli non sono “attentati”. Per farvi “piangere” tutti ci vuole la bomba fuori dalla scuola.
La quale, come è perfettamente ipotizzabile, vi sarà terribilmente utile. A chiunque, poi, venga attribuita. Tanto, come dice la Cancellieri, “lo stato c'è”. Accidenti, se c'è!
Poi alla povera ragazza verrà applaudita la bara.
Vi s'arronchiàssero le mani.
Oggi qui, di fotografie, non ce ne sarà nessuna.
C'è un buio senza fine, e basta.

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