da ekbloggethi
I terremotati possono dormire (nelle tendopoli, nelle macchine, nelle new towns
dell'Aquila, nelle "zone rosse", dovunque) sonni tranquilli. Il
Napopresidente ha dichiarato, solennemente come gli compete, che la parata del duegiùgno si svolgerà. "Celebreremo sobriamente il 2 giugno ma lo dedicheremo alla memoria
delle vittime, al dolore delle famiglie e anche a momenti di scoramento
che devono essere superati. Lo celebreremo perchè la Repubblica deve
dare conferma della sua vitalità, forza democratica, serenità e fermezza
con cui affronta le sfide".
Ecco. La "sobrietà" e la "dedica". Ma naturalmente. Come dubitarne. In questo bel paesello dove si taglia ogni cosa, a parte le spese militari.
A parte le "missioni di pace". A parte l'acquisto dei
cacciabombardieri. Ma vi pare che questo bello Stato, così forte, vitale
e democratico, rinunci ad autocelebrarsi facendo sfilare tutti i
suoi poderosi armamenti, tutte le sue belle truppe in pompa magna e
tutta la sua violenta boria? Impossibile, magari imprecando per quello
stronzo di terremoto che ha osato battere proprio alla vigilia della festa della repubblica.
Una repubblica che, effettivamente, ha la vocazione a fare la festa,
specialmente ai suoi concittadini. Però esistono le contromisure anche
per i terremoti e per altre calamità; basta una sobria dedica.
E, mi chiedo, come sarà una parata militare sobria? Faranno
sfilare i modellini degli aerei invece di quelli veri? I carrarmati a
molla? Le truppe di assalto in maglietta e pantaloncini? Con le armi
giocattolo? Invece delle marce militari suoneranno Papaveri e papere? La Brigata Sassari, così pettoruta, intonerà Diavolettos invece di Dimonios? Vabbè che alla parata del duegiùgno se ne son viste di tutte, tipo il compagno Bevtinòtti che assisteva col distintivo antimilitavista
(come dire: andare a vedere un film di Rocco Siffredi col distintivo di
Santa Maria Goretti), ma così si oltrepassa persino quel miscuglio di
tracotanza e di ridicolo che, del resto, è una delle principali
caratteristiche del Napopresidente e della sua Repubblica.
Gli fa eco immediatamente il ministro Profumo, che sobriamente
afferma: "Ehhh...ma che ci volete fare...tanto i soldi per la
celebrazioni son già stati tutti spesi...eeehh...."; una "dedica alla
memoria delle vittime e al dolore delle famiglie", invece, non costa
nulla. Marò, come siamo vitali e sereni. E fermi, soprattutto. Mi
raccomando il passo dell'oca. Con Papaveri e papere ci
azzeccherebbe parecchio. Sarebbe bello che nessuno ci andasse, a quella
parata del cazzo. Che tutti se ne restassero a casa. Che li facessero
sfilare nel vuoto, che è la cosa che più loro assomiglia. Che li
lasciassero spendere i loro sobri quattrini a palate, che poi non sono loro ma nostri,
preceduti e seguiti dal niente. Mentre si crolla, si crepa, si paga, si
vola giù delle impalcature, e ci si suicida in un'unica, immensa
galera.
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