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giovedì 31 maggio 2012

Lettera di Eat

DA culmine

da 325
trad. ParoleArmate
Eat (Reyhard Rumbayan) sta scontando 1 anno e 8 mesi di prigione per aver bruciato un bancomat insieme al compagno Billy Augustan, entrambi membri della Long Live Luciano Tortuga Cell – FAI/FRI
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Cari compagni, “membri” orgogliosi della FAI/FRI Globale, amici della Cospirazione delle Cellule di Fuoco prigionieri, tutti i gruppi e le individualità che dedicano le proprie vite alla fine della megamacchina del controllo e del dominio e tutti gli anarco-eretici.
E’ da un po’ che non scrivo una lettera aperta. Non so, qui tutte le circostanze sono state troppo agitate anche per cercare di concentrarmi e scrivere qualcosa. Un misto di sentimenti personali per i miei cari, il processo, e milioni di idee che alcune volte emergono come una pioggia di stelle. E sono sicuro che a tutti noi mancano le stelle, quei sentimenti soverchianti del nostro universo sconfinato, la sua essenza nichilista. Devo dire che sono fortunato ad essere messo in una gabbia in questa “non” prigione di massima sicurezza. Ma il mio fine qui non è di raccontare storie “noiose” sulle mie condizioni di prigionia, che conosco bene, visto che è solo una prigione fisica, una miniatura della nostra società moderna. Ma non si può dire che non ci sono differenze tra qui e fuori. Una prigione fisica è ancora il peggior posto per una persona libera. Nessuno – non importa quale crimine abbia fatto – dovrebbe stare in prigione.
Sogni di fuoco continuano ad intromettersi nei miei sogni, e tutte le azioni solidali dei compagni da fuori mi danno sensazioni miste di gioia e tristezza. Sto ancora aspettando che quelle cellule informali (indonesiane) e individualità ricomincino davvero ad assaltare i cancelli del paradiso. “La nostra condizione di prigionia” non è una scusa per fermare la rivolta. Per noi che sappiamo che le macchine non dormono mai, e che le stelle nella notte, con la loro magnifica e magica esistenza, sono un motivo bastevole per rubare il Fuoco di Prometeo – e spargere un incendio continuo e in rima in tutto il mondo, il risuonare del fuoco selvaggio di banchieri, politici, caserme, industriali, santoni nucleari ecc. Gettiamo nell’immondizia tutti quegli studi culturali e postmoderni, visto che essi contribuiscono solamente allo scetticismo borghese, quei dibattiti teorici inutili e le analisi senza sbocco del marxismo. Non sto dicendo che i nostri cattivi maestri vanno abbandonati, non sto dicendo – come ha detto una volta Bakunin – “di teoria ne abbiamo abbastanza”. No! I gruppi informali-insurrezionalisti dovrebbero continuare a sviluppare la loro teoria tramite la prassi dell’attacco, cercare i limiti dei gruppi informali d’attacco, sviluppare una comprensione su come colmare lo sconvolgimento sociale con le nostre tendenze individualiste di rivolta. Per quanto mi riguarda, io ho sempre trovato a cercare il filo rosso tra rivolta sociale e individuale. Perché ho una connessione profonda con le lotte sociali, nelle quali non ho mai sacrificato il mio ego individuale di rivolta solo per “far piacere” agli “anarchici sociali” che credono nella strategia a lungo termine, sebbene io sia ancora convinto della possibilità di unire i due poli, che l’anarchismo insurrezionalista debba avere anche una buona relazione con quei gruppi autonomi di persone che vogliono assaltare il paradiso. Facciamola finita con la classica retorica anarchica senza sbocco e con tutti i politici di sinistra una volta per tutte e ricreiamo le dinamiche della piaga internazionalista anarchica di rivolta, per riflettere e sviluppare una strategia d’attacco e ricreare spazi autonomi liberati.
Compagni, sebbene tutto ciò possa suonare troppo come uno slogan, penso sia importante riflettere e ricreare tutto ciò, che il fuoco selvaggio della rivolta anarchica diventi l’arma fatale per ogni dominio che continua a distruggere ogni aspetto della vita, le creature viventi, la nostra madre terra e tutte le incredibili meraviglie del nostro universo senza limiti.
Sorrido ai ribelli indomiti della Cellula Olga (FAI/FRI) e alla loro azione coraggiosa contro quell’imbecille dei santoni nucleari. Abbracci agli anarchici insurrezionalisti della FAI/FRI in Cile, Bolivia, Francia, Germania, Italia, ecc. Spero di abbracciarvi tutti un giorno.
Ad Olga, il tuo isolamento è un altro motivo per ogni incendio nel mondo. Tanto amore per te compagna. A Giorgos Polidoros, Gerasimos Tsakalos, Panagiotis Argirou, Christos Tsakalos, Damiano Bolano, Michalis Nikolopulos, Giorgos Nikolopoulos, Haris Hadjimichelakis, Theofilos Mavropoulos. Se vi capita di vedere le stelle o il sole, ricordate che anche io le sto vedendo insieme a voi e al mio amico Luciano Tortuga, la piaga della rivolta nera non si fermerà e ritirerà mai come i nostri amori e passioni indomabili creeranno il silenzio prima dell’arrivo della tempesta.
Lunga vita all’Anarchia e alla Cooperazione Internazionale degli Anarchici d’Azione
L’egoista insurrezionalista,
Compagno E (FAI Indonesiana)
Lung-Live Luciano Tortuga Cell

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