da culmine.
“Ascenderemo
il pendio con la forza dei muscoli ed il barlume del pensiero, assieme a
tutti quelli che hanno una mente fertile, sana, aperta ed un cuore
palpitante verso qualsiasi azione buona e leale.
Siamo
consci delle enormi difficoltà che dobbiamo affrontare, ma ci spinge
una forza segreta che, assieme a tante speranze, si alimenta
nell’anarchia.
E
per la realizzazione di questa nostra aspirazione confidiamo sempre più
nelle forze e nell’entusiasmo dei compagni di buona volontà”.
Dobbiamo
far sì che se si insiste nella menzogna, questa termini in una verità
(come i tanti che credono nell’esistenza di dio, per esempio). Fino
ad ora abbiamo preferito non entrare in quel mondo impersonale, frivolo
e speculativo che tante volte internet mette in evidenza.
Non vogliamo far parte di un gioco cibernetico/mediatico, né tanto meno accusare né diffamare. Ma
viste le circostanze e su consiglio di compagni vicini e necessità di
altri compagni geograficamente più lontani, diffondiamo a mo’ di
riassunto gli ultimi avvenimenti nella Casa Anarquista di calle Brasil 1551, a Buenos Aires.
Iniziamo
dall’autunno, quando si sono presentati nuovi compagni. Abbiamo
ricevuto la visita da compagni di diverse parti del mondo e della
regione, aderendo e sostenendo il lavoro che si svolge nella casa.
Finalmente,
sono stati riparati i danni del tetto eliminando totalmente le
infiltrazioni. Sono stati restaurati diversi mobili (più di 30 sedie
sono state recuperate), si sono iniziate a dipingere alcune pareti, sono
stati rimesse a punto alcune zone della casa che erano abbandonate
(adesso disponiamo di un laboratorio per gli attrezzi, per esempio),
sono stati collocati i vetri in alcune finestre che ne erano carenti.
Si
stanno consultando l’archivio e l’emeroteca in relazione a diversi
lavori e ricerche e sono stati avviati i lavori di riparazione e tutela
di materiali preziosi (come la sostituzione delle casse di cartone con
quelle di plastica, più convenienti per la conservazione). Continuiamo a
ricevere ed a catalogare pubblicazioni che ci inviano i compagni
dall’estero.
La
libreria funziona regolarmente, ricevendo diversi titoli da case
editrici affini. Sono stati inviati in affidamento dei libri a compagni
di Córdoba,
Montevideo, La Pampa, Neuquén. Sono state realizzate delle donazioni di
libri a compagni e spazi affini che da anni hanno posti di rivendita di
materiale anarchico.
Quanto
alla vera e propria biblioteca anarchica, questa è stata trasferita in
uno spazio con maggior esposizione, sono iniziati i restauri di libri di
grande importanza, sono stati incorporati nuovi titoli di interesse. E’
iniziata anche la classificazione, assieme al riordino dei libri di
letteratura, sociologia, naturismo, ecc., con l’intenzione di allestire
una biblioteca generale di grande utilità per il movimento e per il
quartiere.
S’è costituito il gruppo editoriale del bollettino “El Guiño”e già ne sono stati stampati due numeri, apportando una visione anarchica ai problemi del quartiere.
Si
continuano a portare avanti i seminari su tematiche come l’autodifesa,
discussioni, riunioni di riflessione, ecc. Prossimamente terremo delle
giornate di attività varie, proiezioni di cinema sociale, attività
informative e solidali con i compagni prigionieri, ecc.
S’è
iniziata una campagna di grande diffusione per le iniziative anarchiche
del 1° maggio, sono stati diffusi centinaia di volantini e attacchinati
migliaia di manifesti in diversi punti della città, invitando a
“riaffermarsi e scambiare idee per avanzare nella lotta per l’anarchia”
per una iniziativa che era progettata per sabato 19 maggio.
La
notte di giovedì, 17 maggio, abbiamo visto il fuoco che avanzava verso
la nostra libreria a pochi metri da documenti e collezioni di libri
molto preziosi per il nostro movimento, proprio mentre un gruppo
attaccava la Casa de los anarquistas.
Erano
verso le due di notte quando hanno collocato 3 ordini incendiari con un
meccanismo a tempo, uno su ogni finestra ed un altro sulla porta.
Eravamo
pronti e rapidamente siamo usciti per spegnere il fuoco. Le fiamme
erano alte diversi metri ed il fumo s’è rapidamente diffuso nella
biblioteca. E’ stato per l’impegno dei compagni e delle compagne che il fuoco non è riuscito ad entrare nella casa. Alcuni vetri sono andati in frantumi ed alcuni mobili sono stati danneggiati, ma noi non abbiamo subito lesioni.
Non
ci sorprende più nulla in questo mondo di miserie, sappiamo che ad esser
attaccati non sono una casa, uno spazio, ma le idee, le idee anarchiche
quando si proiettano in una pratica concreta.
Forse
era questo lo scopo, far sì che abbandoniamo le attività che portiamo
avanti. E’ più che evidente che questa gente non ci conosce affatto. Le
attività continuano, la casa e le nostre idee continuiamo a difenderle
con i nostri corpi ed il convincimento di un mondo nuovo.
Il
giorno successivo, venerdì 18, un compagno ed una compagna che senza
dormire (per via del gran lavoro che c’è costato per riordinare, pulire e
riparare i danni) casualmente si sono imbattuti con una persona che si
scherniva dell’incendio con frasi come “vi dovrebbe accadere tutti i
giorni”, e in maniera faceta scherzava all’idea che sarebbe potuto
morire qualche compagno/a. A questo punto la compagna ha reagito
sferrandogli un paio di colpi fino a che non sono intervenuti degli
agenti in borghese che hanno mostrato il loro distintivo. Per questo
motivo, i due compagni si sono rapidamente allontanati da quel luogo. In
seguito, questo stesso individuo s’è messo a camminare davanti alla
nostra casa continuando con le provocazioni e per questo è stato
insultato. Ripudiamo in maniera decisa la diffamazione alla quale fanno
ricorso queste persone, che fanno della “menzogna” il loro principale
elemento di costruzione del loro discorso.
A
nessun compagno è mai passato per la testa l’idea di sospendere
l’iniziativa del 19. L’iniziativa s’è tenuta con un grande afflusso. C’è
stata la proiezione elaborata dai compagni, in cui si narrava
l’importanza e la continuità della pratica e del contenuto
rivoluzionario nelle idee dal 1° maggio 1886 fino all’attualità. Si sono
costituiti 4 gruppi simultanei di dibattito in cui sono stati discussi
in modo attento e attivo punti come “l’efficacia nella propaganda
anarchica”, “la nostra opposizione alla società attuale”, “strumenti e
mezzi” e “diverse forme organizzative per la lotta”. Sono stati
stabiliti dei vincoli fraterni con nuovi compagni ed altri che s’erano
allontanati dalla casa. Daremo continuità e condivideremo le ansie della
gran quantità di compagni che hanno mostrato il loro interesse. Nel
corso dello svolgimento dell’iniziativa, senza turbarci nei nostri
obiettivi, sono giunte due volanti della polizia federale in risposta ad
una DENUNCIA per “presunti rumori molesti” e “l’ingresso di persone
sospette” in una scuola (?).
Da
quando abbiamo recuperato la casa, per la pratica anarchica, per il
movimento anarchico, aneliamo all’attivismo ed alla militanza, cercando
di rafforzare, con i nostri mezzi e fini, gli obiettivi concreti e le
relazioni fraterne/rivoluzionarie.
Il
nostro lavoro è esigente al massimo: cercare la pratica libera, il mutuo
appoggio, la solidarietà, l’azione diretta, la cooperazione e la lotta
permanente contro l’autorità ed il suo sistema sociale, che mantiene
quest’attuale stato di sfruttamento, consumo e miseria. Ci unisce il
rafforzamento delle idee e l’imposizione in questa lotta senza tregua
contro lo Stato/Capitale. Questa è la motivazione per abitare la casa di
calle Brasil 1551.
Le nostre attività sono e saranno alla vista di tutti i compagni.
Ripetiamo
che le nostre pretese sono solo organizzative, nel senso di riprendere
la forza più grande sia a livello qualitativo che quantitativo. E’ per
questo che non si tratta di agglutinare, bensì di render efficace il
lavoro rivoluzionario anarchico.
Compagni
proseguiamo, conoscendoci in questo bene comune in cui ci troviamo, in
questo amore condiviso, in questa passione che cresce, rafforzando i
legami dell’anarchia, senza fretta ma senza pause.
Diffondiamo la pratica e la teoria.
Siamo azione diretta.
Sostenendo ed alimentando.
Creando ma non possedendo.
Tentiamo l’anarchia a Brasil 1551, per le strade o dove ci troviamo.
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