Alle bassezze del Potere, delle forze di polizia che ne garantiscono il perpetuarsi, dei giornalisti che contribuiscono a diffonderne l’ideologia, dei partiti politici tutti apparentemente diversi, ma uguali nella sostanza, ci siamo abituati (sic!). Eppure nonostante ciò, tutta questa “cioccolata” riesce ogni volta a superare se stessa, stupendo e stupendoci!
Ci riferiamo nello specifico alla notizia che abbiamo appreso proprio dagli organi di stampa (quella borghese, quella sfacciatamente asservita, che quasi sempre ha i suoi uffici in Questura; che esiste grazie ai padroni che la finanziano e la “tutelano” e che proprio per questo ricambia facendogli il bidet con la lingua tutte le volte che può), dicevamo, la notizia per la quale sembra che dei presunti “anarchici di Benevento e San Giorgio” abbiano inviato una lettera minatoria alla parlamentare sannita del PDL Nunzia De Girolamo.
Del contenuto della missiva ci dicono poco (si vede che li attraversava una “crisi creativa”). Si accenna solo al fatto che ci fosse una foto della suddetta De Girolamo, ritratta con il “consigliere regionale Luca Colasanto e il commissario regionale Nitto Palma”, con il disegno di una pistola e la dicitura “bersaglio principale”…
La Digos di Benevento, la stessa che svariate volte ci ha trascinati in tribunale con i motivi più ridicoli, dalla stampa clandestina alle manifestazioni non autorizzate, la stessa che qualche anno fa ci ha fatto trovare nella nostra sede una microspia come testimonianza di affetto (!?), la stessa che anche grazie a noi può giustificare lo stipendio che prende per svolgere il suo “onesto lavoro” in una città dove (purtroppo) succede poco o niente, naturalmente sta indagando…
E naturalmente non perde occasione per farsene trabordare un po’ dagli angoli, chi è abituato ad avere in bocca sempre un po’ di “cioccolata”. Così arrivano gli attestati di solidarietà bipartisan. Dal post-fascista Capezzone al “compagno” Cimitile tutti concordi nell’esaltare gli “istituti democratici e i partiti politici quali presidi di libertà”.
Il governo Monti (il governo della BCE, della Goldman Sachs e della Coca Cola) ha garantito la fine del bipolarismo apparente per lasciare spazio al trionfo del partito unico PD/PDL. Sono tempi però di elezioni,di amministrative in alcuni comuni e di qui a breve anche il governo “tecnico” dovrà lasciare spazio ad un nuovo (!?) governo “politico”. Ed episodi montati a tavolino come questo garantiscono anche una buona visibilità per rimarcare le differenze (inesistenti) tra i due maggiori partiti politici italiani, a maggior ragione forse se gli “obiettivi principali” sono donne del PDL fidanzate pubblicamente con portavoce del PD…
Per di più, guarda caso, uno dei membri del PDL che sarebbero stati minacciati è proprio il fondatore de “il Sannio Quotidiano” che ne approfitta per una pubblicazione/scoop da prima pagina (si vede che con il declino della carta stampata causato da internet, si è tentato il tutto per tutto per vendere ancora qualche copia)
Ma soprattutto in un territorio come quello beneventano, dilaniato dalla disoccupazione giovanile e non, da uno strisciante “problema casa”, dai licenziamenti dovuti ai tagli di spesa dello Stato nel settore della scuola, della sanità e dei trasporti; dove pure cominciano a mostrarsi le prime avvisaglie di insofferenza sociale che si configurano a volte in veri e propri atteggiamenti da guerra tra poveri (come i furti in semplici appartamenti), ma che alle volte assumono anche l’aspetto di attacchi, seppure inconsapevoli e disorganizzati, a precisi nemici di classe (rapine alle banche o aggressioni fisiche o verbali a esponenti politici locali); parlare di “anarchici” che “minacciano di morte il PDL” significa dispiegare un dispositivo di repressione/criminalizzazione preventiva, nei confronti di chi con le sue idee e le sue proposte d’azione da sempre minaccia di essere un serio problema per il Potere e per quegli “istituti democratici e quei partiti” che parassitano sulle spalle della gente.
Sta a tutti gli sfruttati, gli esclusi, a chi subisce le ingiustizie e la miseria di questo sistema non abboccare alle minacce e le provocazioni padronali e dei suoi imbrattacarte ma cominciare a minacciare coi fatti, attraverso l’autorganizzazione, chi -dispensando in giro sempre un po’ di “cioccolata”- ci vuole da sempre schiavi e sulla nostra pelle pretende ancora di campare.
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