da .infoaut
Un presidio molto tranquillo, a tratti festante, che alternava a momenti musicali altri di interventi al microfono da parte della comunità peruviana strettasi intorno ad Ismael. La polizia ha caricato ripetutamente, inseguendo addirittura le persone per interi isolati e picchiando selvaggiamente chi durante questa corsa è caduto a terra.
Una vera e propria caccia all’uomo, con diversi feriti causati dall’accanimento delle forze dell’ordine e un furgone con impianto preso di mira dai poliziotti, probabilmente troppo lenti per raggiungere qualcuno, ma sicuramente abbastanza frustrati per accanirsi e danneggiare un impianto statico.
In questi mesi continuano senza sosta le proteste e i tentativi di fuga all’interno dei CIE, veri e propri luoghi di reclusione, dove la vita delle donne e degli uomini che vi vengono reclusi sono private di ogni diritto e dignità.
Coraggio ha mostrato Ismael che nei giorni scorsi, imbarcato su un aereo diretto al suo paese, tanto ha protestato che il pilota si è rifiutato di partire facendolo inevitabilmente riportare all’interno delle mura di Corso Brunelleschi.
L’immediato pensiero va a Ismael, a tutta la sua comunità e ai compagnie e alle compagne di Torino che oggi hanno dovuto subire un’inaccettabile violenza da parte delle forze dell’ordine, ancora una volta schierate a difesa di un obbrobrio prodotto da questa società.
Ascolta l'intervista con Claudio:
http://www.infoaut.org/index.php/blog/migranti/item/2774-caricato-presidio-al-cie-di-torino
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