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lunedì 16 luglio 2012

Lazio - Dall'occupazione Improbabile

Dopo più di un mese, l'Improbabile è vivo e lotta senza sosta sui monti Sibruini del Lazio.
I lavori per ristrutturare il primo casale procedono a gonfie vele. Dobbiamo ringraziare l'enorme solidarietà attiva dimostrataci dai compagni e dalle compagne di Roma. Senza l'aiuto prezioso di molti di voi, ora staremo molto più indietro nell'obiettivo di rendere vivibile il casale prima dell'inverno.

Sono ormai due settimane abbondanti che non si fa vedere nessun nemico, né civile né in divisa. Abbiamo la necessaria tranquillità per poter continuare a costruire quel luogo di sperimentazione, di autoproduzione e attacco diretto al capitale che vive nella nostra immaginazione, ma che ogni giorno prende sempre più concretezza.

L'attacco alla proprietà privata è palese nell'atto stesso di sottrarre ad un capitalista uno stabile abbandonato da decenni. L'autoproduzione e lo scambio di conoscenze vive nella fatica di ogni giorno. L'orizzontalità e la solidarietà fra gli occupanti è un altro dei pilastri fondamentali che regge l'Improbabile riuscita di questo progetto.

Rinnoviamo l'invito a venirci a trovare, per qualche giorno o solo per poche ore. Il contributo di tutti e tutte è fondamentale per noi, e penso sia una buona occasione per chi viene per immergersi nel verde, rinfrescarsi con i fiumi e i torrenti della montagna, sfogarsi con lavori manuali.

Finiamo dicendo che nonostante le montagne possano apparire lontane dalle contraddizioni della città, abbiamo seguito con apprensione e sincera solidarietà gli sviluppi dell'infame processo ai 10 compagn* per il G8 di Genova del 2001.
Le condanne emesse non ci stupiscono, sono la diretta conseguenza dell'esistenza dello Stato, che in quanto tale deve autoperpetrarsi.
E lo fa incarcerando chi tenta vie differenti, chi lo attacca frontalmente senza fronzoli o tatticismi sofisticati.
Ci sentiamo di dire che quello che l'improbabile sta tentando di fare, è proprio di continuare a battere quelle vie, perchè i sentieri si allargano a forza di camminarci.


fonte: informa-azione

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