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giovedì 15 dicembre 2011

Fukushima, altri due indizi. Nella piscina del reattore 3 ci fu un’esplosione nucleare

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Ma cosa è successo, nei primi giorni della crisi, nella piscina per il raffreddamento del combustibile nucleare usato annessa al reattore numero 3 di Fukushima?
Due nuovi elementi (le cose vengono fuori dal Giappone notoriamente a scoppio ritardato) vanno a suffragio dell’ipotesi già teorizzata tempo fa da Arnie Gundersen, l’esperto dell’associazione statunitense Fairewind, secondo il quale una delle esplosioni di idrogeno a cui si deve la devastazione degli edifici innescò un’esplosione nucleare nella piscina.
L’esplosione in questione si verificò il 14 marzo. Fu diversa da tutte le altre, più forte, e lanciò verso il cielo il pennacchio che vedete nella foto a lato. Vagamente a forma di fungo.
Primo nuovo elemento che conduce verso l’ipotesi dell’esplosione nucleare. Setsuo Fujiwar, ingegnere giapponese, ex ispettore all’agenzia nipponica per la sicurezza nucleare, ha rilasciato un’intervista in cui dice di ritenere anch’egli che, il 14 marzo, un’esplosione di idrogeno abbia innescato un’esplosione nucleare nel combustibile usato conservato nella piscina annessa al reattore 3, e che in quell’occasione il combustibile stesso sia stato proiettato fuori dalla piscina.
Peraltro – aggiungo io – le immagini di questa piscina mostrano una sorta di cimitero bombardato, e il combustibile usato, ammesso e non concesso che sia ancora lì, non lo si vede proprio.
Secondo nuovo elemento. Su Youtube è comparso il video di una conferenza stampa tenuta da un ex lavoratore di Fukushima (in Giappone parlano solo gli ex?) che si chiama Tomohiko Suzuki.
Dice di nutrire grande scetticismo a proposito del fatto che nella piscina del reattore 3 sia rimasto del combustibile nucleare (e in effetti l’ingegnere giapponese afferma di ritenere che l’esplosione nucleare lo abbia proiettato fuori dalla piscina). Ecco questo frammento delle sue dichiarazioni.
Il video dell’intera conferenza stampa di Suzuki, 102 minuti in giapponese con traduzione non simultanea in inglese, è arrivato oggi su Youtube. Si è tenuta presso l’associazione dei giornalisti stranieri corrispondenti dal Giappone.
L’intervista all’ex ingegnere della Nisa è disponibile nella traduzione inglese sul blog Ex-Skf (mai abbastanza lodato, come al solito), dal quale si risale all’originale sul sito giapponese Zakzak. Se qualcuno è in grado di controllare e precisare la traduzione, per favore lo scriva nei commenti.

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