da osservatoriorepressione
Come era già successo ieri pomeriggio a Firenze, quando i reparti mobili della Polizia in assetto antisommossa avevano caricato i cittadini immigrati e gli antifascisti che manifestavano per denunciare l’attacco razzista che ha portato all’uccisione di due cittadini senegalesi, anche a Roma questa sera a subire la repressione non sono i neofascisti ma i manifestanti scesi in strada per denunciare l’impunità di cui gode Casa Pound.
Alcune centinaia di immigrati e attivisti delle reti antirazziste e dei centri sociali della capitale erano partiti da Porta Maggiore, per esprimere solidarietà ai senegalesi gravemente feriti ieri e per esprimere la più ferma condanna nei confronti di chi sostiene e copre la violenza razzista. Quando il corteo è giunto a Piazza Vittorio una parte dei manifestanti ha tentato di avvicinarsi alla sede del movimento neofascista in Via Napoleone III, protetta da decine di camionette delle forze di Polizia e da un cordone di Carabinieri. Quando alcuni antifascisti hanno cominciato a lanciare petardi e sassi contro la sede dell’estrema destra, i celerini hanno caricato. Dopo essersi dispersi però, i manifestanti sono tornati alla carica qualche minuto dopo gridando slogan come ‘Camerata basco nero il tuo posto è al cimitero’. La Polizia ha più volte interrotto il transito dei mezzi pubblici, in particolare dei tram, che normalmente attraversano piazza Vittorio nel tentativo di isolare e poter più efficacemente respingere i manifestanti.
Un centinaio di persone ha partecipato questo pomeriggio in piazza Duomo a Pistoia al presidio del locale 'Comitato antifascista e antirazzista’ indetto ieri a poche ore dalla strage compiuta da Gianluca Casseri, frequentatore della locale sezione di Casa Pound di cui gli organizzatori della manifestazione hanno chiesto l’immediata chiusura. Nel corso del presidio, al quale hanno preso parte esponenti del mondo antagonista pistoiese e alcuni giovani senegalesi, è stato affisso uno striscione sul palazzo della Prefettura con la scritta 'Solidarietà alla comunità senegalese. Chiudete Casa Pound subito’. «In queste ore - hanno commentato alcuni esponenti del comitato - i gruppi neofascisti cercano di prendere le distanze da Casseri, presentandolo come soggetto chiuso e mentalmente insano, allo scopo di nascondere il fatto oggettivo che il gesto criminale è frutto della contiguità culturale dell'assassino con gli ambienti xenofobi e violenti, di cui Casa Pound è parte integrante».
Sempre oggi ma a Milano alcuni collettivi di immigrati e centri sociali hanno realizzato un presidio sotto la Prefettura: una delegazione ha chiesto ai rappresentanti del governo di «chiudere le sedi di Casa Pound e dei fascisti subito». Il Comitato Abba Vive in un comunicato punta il dito contro Pdl e Lega Nord in relazione all'uccisione di due venditori ambulanti senegalesi ieri a Firenze da parte di un estremista di destra. «Oggi - conclude il Comitato - non è stata che la prima reazione, di cuore e di rabbia: sabato saremo nuovamente in piazza in tanti».
Per sabato prossimo a Milano è stato convocato un corteo «per i diritti dei migranti e per la chiusura delle sedi di CasaPound». Il concentramento delle realtà antirazziste - il Comitato Abba Vive – e delle organizzazioni antifasciste è previsto per le 14.30 in piazzale Loreto.
Nessun provvedimento finora, anzi protezione, nei confronti del movimento neofascista nel quale militava il 50enne di Firenze autore della strage di ieri. Da segnalare invece che due perquisizioni sono state eseguite a Perugia e Magione a carico di altrettanti indagati nell'ambito dell'inchiesta su «Militia», l'organizzazione al centro di un'indagine della procura di Roma che stamattina ha portato all’arresto di 5 estremisti di destra.
fonte: Contropiano
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