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mercoledì 14 marzo 2012

Forza Nuova cerca di infilarsi anche nel movimento antispecista ma viene giustamente respinta.

In seguito alla pubblicazione dell’articolo L’animalismo di Forza Nuova: www.veganzetta.org del 9 gennaio 2012, Angela Spadafora ci scrive il commento riportato di seguito, a cui rispondiamo.[/i]
Sono Angela Spadafora: sono rimasta allibita e dispiaciuta nel leggere il vostro commento. Premetto, prima di rispondervi, che, pur rimanendo forzanovista (e non neofascista!), non sono più esponente e militante di Forza Nuova: rispondo, quindi, a puro titolo personale. Cosa c’è di cosi incredibile nel fatto che un’antispecista aderisca a Forza Nuova? Ritengo il forzanovismo un’ideologia antiimperialista ed anticapitalista che va oltre i concetti di destra e sinistra, che difende la vita e la libertà di manifestazione del pensiero, che lotta contro massoneria, poteri forti ed ogni forma di sfruttamento dell’uomo sull’uomo (evidentemente favorito, consapevolmente o meno, da chi sostiene oggi, in un sistema capitalistico qual’è quello attuale, l’immigrazione). Da antispecista condanno non solo le discriminazioni verso, come lo chiamate voi, il “diverso” umano, ma, ovviamente, anche quelle contro il “diverso” non umano. E non mi pare proprio che il forzanovismo si “basi” sulla discriminazione del “diverso” umano: avere una posizione politica di contrarietà all’immigrazione è una cosa, discriminare una persona perchè ha un colore o un pensiero diverso è altro. Perchè ho accettato di candidarmi in una lista animalista/ambientalista, dove ci sono, peraltro, attivisti animalisti di varia provenienza politica (Stefano Bovone, il resp. prov. della LAC, non è certo forzanovista)? Perchè è gente con cui faccio attivismo animalista, per cui sono certissima che non ha intenzione di strumentalizzare gli animali. A cosa serve candidarsi in una lista animalista? Serve, prendendo CHIARAMENTE posizione, a dar voce a coloro che non ne hanno proprio in quei contesti in cui si decide anche per loro. Ammesso che si ci arrivi in quei contesti! Del resto, per chi ha mire diverse è più facile scegliere altre strade! E cmq tranquillizzatevi: non è detto che la lista la presentiamo. Sapete c’è il referendum contro la caccia da seguire e troppe cose insieme non riusciamo a farle! Resta comunque il disprezzo per chi strumentalizza gli animali per far prevalere le proprie simpatie politiche su quelle degli altri. Continuerò a leggere la Veganzetta anche se m’avete fatto proprio arrabbiare.
La nostra replica:
La storia di Forza Nuova (che per brevità d’ora in poi citeremo con il suo acronimo FN), il suo retroterra culturale e le sue origini movimentiste sono di pubblico dominio: le idee veicolate da tale partito sono chiaramente esposte in otto punti e nel programma politico pubblicati sul sito web ufficiale, e sono altrettanto chiaramente esposte attraverso l’ampia, eloquente e variegata produzione di materiale informativo cartaceo, nonché dai ben noti comportamenti dei suoi appartenenti. Possiamo principiare dall’aperta e violenta ostilità contro le persone omosessuali che nella migliore delle ipotesi vengono definite “sodomiti” o “froci”, o considerati dei pervertiti da curare, a dimostrazione di quanto detto è utile visionare il manifesto di FN che recita BASTA FROCI.
Si può continuare citando le posizioni di FN sulle popolazioni nomadi sempre poste in correlazione con atti di violenza e stupro, è utile visionare il manifesto di FN che recita CAMPO NOMADI PERICOLO.
Gli esempi come quelli succitati si potrebbero sprecare, non è però nostra intenzione porre in evidenza ciò che è sotto gli occhi di tutti, ma chiarire – qualora ve ne fosse ancora bisogno – che modelli di pensiero come quelli proposti dai partiti, gruppi e movimenti di destra ed estrema destra (e più in generale conservatori e tradizionalisti) non possono in alcun modo essere affiancati a quanto si afferma in ambito antispecista, e questo semplicemente perché l’antispecismo è portatore di istanze egualitarie e di liberazione animale, liberazione intesa nel senso più ampio e concreto del termine, senza alcuna dicotomia tra l’animale umano e l’animale non umano. In estrema sintesi la liberazione animale (obiettivo dell’antispecismo) potrà verificarsi solo se completa e totale, e se pertanto comprenda anche la liberazione umana.
Da ciò ne consegue che essere antispecista significa parimenti essere contro ogni tipo di discriminazione sessuale (vedasi primo manifesto di FN), o contro ogni tipo di discriminazione su base culturale, etnica o o di presunzione di razza (vedasi secondo manifesto di FN); allo stesso modo in ambito antispecista si afferma la più categorica presa di distanza dall’antropocentrismo così caro ad esempio alla stragrande maggioranza delle religioni, ed in primis a quella cattolica romana (uno dei punti di riferimento del programma di FN). Ma limitiamoci a questo e torniamo al testo inviato da Angela Spadafora che ci chiede “Cosa c’è di cosi incredibile nel fatto che un’antispecista aderisca a Forza Nuova?”, la risposta potrebbe concretizzarsi in un’altra domanda: come può essere credibile chi è contemporaneamente contro l’omosessualità e contro la discriminazione sessuale, contro le popolazioni nomadi e gli extracomunitari visti come invasori e contro il razzismo, contro l’antropocentrismo e a favore della chiesa cattolica romana con la sua visione della famiglia naturale e del ruolo perennemente subordinato e marginale della donna, contro la violenza e la sopraffazione e a favore dell’eliminazione della legge sull’apologia del fascismo (la famosa legge Scelba) e via discorrendo?
Il minimo che si possa pensare di una persona come questa è che sia in preda ad una preoccupante confusione mentale, o che sia in perfetta malafede, e che tenti di utilizzare l’antispecismo come veicolo propagandistico e come trampolino di lancio personale per attirare le simpatie di potenziali elettrici ed elettori. Quanto scrive Spadafora è grave sia per i contenuti, sia per la spudorata contraddittorietà: non si può confondere un animalismo sui generis con l’antispecismo, e non si può in alcun modo sfruttare l’idea antispecista spacciandola per un concetto buono per tutte le stagioni e per tutti gli usi.
Detto ciò ci piace far notare che in quanto antispecisti non abbiamo simpatie politiche intese come schieramenti o blocchi di potere da contrapporre ad altri secondo una logica partitica retaggio del secolo passato, e questo perché seppur idealmente vicini ai principi di libertà ed uguaglianza ispiratori del pensiero comunista ed anarchico, non possiamo non constatare la scandalosa indifferenza di coloro che si reputano di sinistra alla causa antispecista. Ci sarebbe infine da far notare a Spadafora che noi non chiediamo a nessuno il voto, per il semplice motivo che il modello socio-politico e culturale della società umana in cui viviamo, e le dinamiche di potere a cui siamo assoggettati, non appartengono al nostro orizzonte morale.

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