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lunedì 9 gennaio 2012

Tre attivisti contrari alla caccia alle balene sono “prigionieri” su una nave giapponese



da http://blogeko.iljournal.it

gen  12
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Vogliono piazzare una “cimice” a bordo, vogliono creare un incidente diplomatico? In ogni caso, è difficile pensare che si tratti di mero donchisciottismo: stanotte tre australiani dell’associazione ambientalista Forest Rescue si sono avvicinati con un gommone ad una nave della flotta baleniera giapponese, impegnata nell’annuale mattanza nell’oceano Antartico: e poi sono saliti a bordo per esternare la loro disapprovazione.
Attualmente essi – dicono i giapponesi – vengono trattenuti e interrogati. Magari è improprio dire che sono prigionieri, ma insomma: “trattenuti” significa che, se anche volessero tornare a casa a nuoto, non potrebbero.
I tre si sono avvicinati alla nave giapponese con l’aiuto di Sea Shepherd, l’associazione che negli ultimi anni ha contrastato con ogni mezzo e con successo la caccia ma che stavolta non è ancora riuscita a cavare un ragno dal buco.
Rapido riassunto degli antefatti, indispensabile per capire. La Sea Shepherd ha mandato tre imbarcazioni all’inseguimento della flotta giapponese. A Natale ha localizzato grazie al volo di un drone la Nisshin Maru, la nave-macelleria che è l’ammiraglia della flotta giapponese.
L’ha localizzata, ma non è (ancora) riuscita ad avvicinarla ed ostacolarla. C’è stata qualche scaramuccia fra le imbarcazioni della Sea Shepherd e una nave arpionatrice; poi un’onda anomala ha gravemente danneggiato la Brigitte Bardot della Sea Shepherd, che ora sta dirigendosi verso un porto australiano per le indispensabili riparazioni.
Così soltanto la nave Bob Baker è rimasta all’inseguimento dei balenieri: la Brigitte Bardot infatti è accompagnata verso l’Australia da un’altra nave di Sea Shepherd, la Steve Irwin, ed è inseguita dalla Shonan Maru 2, una delle imbarcazioni della security giapponese incaricata di ostacolare gli attivisti che ostacolano i balenieri.
E proprio la Steve Irwin ha aiutato, stanotte, i tre australiani a salire sulla Shonan Maru 2. Avevano l’intento dichiarato di chiedere alla nave giapponese di riportarli a terra e poi di allontanarsi dall’Australia.
Sono in corso contatti fra Australia e Giappone; l’Australia non esclude che i tre vengano condotti appunto in Giappone, dove potrebbero trovarsi ad affrontare guai di vario genere.
Difficile pensare che gli attivisti abbiano voluto compiere un puro atto dimostrativo. Probabilmente è una mossa che ha uno scopo ben preciso. Quale sia questo scopo, lo si potrà probabilmente dedurre solo dai prossimi sviluppi della guerra delle balene.
Su News.com gli attivisti australiani saliti a bordo di una nave della flotta baleniera giapponese potrebbero essere portati in Giappone
Il comunicato stampa di Sea Shepherd tre prigionieri australiani trattenuti a bordo di una nave giapponese in acque australiane
I precedenti comunicati stampa di Sea Shepherd: individuata la flotta giapponese (24 dicembre), la Brigitte Bardot danneggiata da un’onda (28 dicembre), la Bob Baker fra le navi giapponesi mentre la Steve Irwin accompagna la Brigitte Bardot (3 gennaio)
Foto guano

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