da http://www.osservatoriorepressione.org/
Presentazione del film ACAB alla Libreria Feltrinelli di corso Buenos Aires. Alle 18.30 è puntualmente iniziata la contestazione. Un primo striscione recitava “se il mondo vi odia ci sarà un perchè”, un altro invece molto direttamente spiegava “Acab la vita reale non è un film”.
Dopo la presentazione nelle sale nella giornata di ieri il regista e alcuni attori si sono presentati, entrando da una porticina sul retro (chissà perchè, non ce n’era mica bisogno!) per presentare a Milano il film tratto dall’omonimo libro di Carlo Bonini.
Come preannunciato la contestazione non aveva alcun obbiettivo censorio e s’è quindi posizionata dall’altro lato della strada aprendo gli striscioni, accendendo diverse torce e scandendo svariati slogan.
Ai passanti veniva distribuito un volantino che riprendeva i temi e le motivazioni spiegate nel testo d’indizione e in tanti si sono fermati a fare domande, parlare, chiedere lumi sui motivi di questa protesta, molti simpatizzando alle spiegazioni date e dimostrando una condivisione non scontata.
Lo spiegamento delle forze dell’ordine era notevole, in particolare i carabinieri, non sappiamo se per una malcelata invidia verso i celerini che con questo film la fanno da protagonisti…forse speravano di dimostrarsi più “fighi” in vista di un possibile sequel, certo è che come sempre la loro presenza era assolutamente inutile oltre che spropositata.
Ad un certo punto un gruppo ha deciso di entrare in libreria per portare la propria voce all’interno dello show cinematografico, la sala non era per niente piena e quindi è stato facile intervenire e far sentire un punto di vista radicalmente altro da quello che il film sottintende. Si sono quindi susseguiti gli interventi che hanno ricordato la vicenda di Carlo Giuliani, di Aldo Bianzino, di Federico Aldrovandi ma soprattutto e ancor di più hanno spiegato e raccontato i vissuti personali e collettivi di chi la realtà di cosa siano le diverse polizie nel nostro paese la vive tutti i giorni sulla propria pelle.
fonte: Milanoinmovimento
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