da notav.info
Submitted by admin on 13 novembre 2011 – 12:32No Comment
Un primo commento e a seguire il comunicato stampa del movimento no tav del 10 novembre
Mentre Monti raccoglie gli applausi
neanche troppo clamorosi delle banche e delle camere e Napolitano
raccoglie un timido ok dal predidente americano Obama la casta regala
un’altra sorpresa alla val di Susa e neanche troppo inaspettata. Oggi
alla camera è passato a larga maggioranza il ddl sviluppo, tanto
infelice nel nome quanto tragico nei suoi contenuti. Questo decreto di
legge di fatto risponde alle richieste delle borse nel merito della
crisi finanziaria e del debito pubblico Italiano. Ultima mossa del
defunto berlusconismo andrà a produrre una situazione di vera e propria
macelleria sociale in cui gli italiani dovranno coprire con la misera
ricchezza rimasta alle famiglie e ai precari le voragini create dalle
speculazioni bancarie. Una postilla neanche troppo sottile riguarda la
vicenda della nuova linea ferroviaria torino lione, il futuro cantiere
di Chiomonte diventerà di fatto area di interesse strategico nazionale.
Questo nella sua più immediata interpretazione significa controllo
militare dell’area e arresto immediato per chi viola il perimetro
controllato di cantiere. In realtà l’area di interesse strategico
permette al general contractor LTF di aggirare ogni tipo di
regolamentazione vigente in merito ai cantieri edili e infrastrutturali
in nome dell’obiettivo ultimo, la costruzione della tav. Insomma un
lasciapassare ulteriore per evitare le valutazioni di impatto
ambientale, i controlli sugli appalti e perchè no anche qualsiasi
dibattito nel merito della sostenibilità e dell’utilità dell’opera. Un
ddl che arriva al momento giusto, cioè quando l’apparato di occupazione
militare di Chiomonte è più in difficoltà e deve reagire per poter
allargare l’area occupata e provare definitivamente a far partire i
lavori. Dopo mesi di scontri in val di Susa
nulla è cambiato, il movimento no tav è forte e controlla con la baita
presidio clarea l’area dove realmente dovrebbe essere scavato il tunnel
geognostico. L’opposizione popolare non si è piegata come speravano i
faccendieri dell’alta velocità agli arresti e ai lacrimogeni e così ecco
arrivare un mandato politico totale per far partire finalmente i
cantieri. Anche qui verrebbe da chiedersi cosa c’entra la tav con il
decreto sviluppo e con questa crisi finanziaria, molto più di quanto si
possa immaginare. Questo ddl sarà la vera e propria manovra di apertura a
una fase in cui i governi nazionali taglieranno ogni tipo di
investimento reale per la vita del paese dirottando poi le ricchezze
raccolte con i prelievi sociali fatti da equitalia e company verso i
grandi creditori come le banche e i grandi appalti come la expo di
Milano, la tav e tutti quegli imbuti finanziari reali di denaro
pubblico. Ecco quindi il senso di questa prospettiva, da un lato tagli
forsennati alla spesa pubblica senza immediato rientro o che comunque
provochino benessere non alle banche ma alle persone (es. istruzione,
sanità, messa in sicurezza dei territori), dall’altro il recupero reale
del debito pubblico andando a mettere mano nelle tasche delle famiglie e
della povera gente per poi riversare il raccolto in opere inutili come
la tav. Nel caso poi della Torino Lione in cui i cittadini si oppongano a
questo meccanismo di “sviluppo” o meglio furto anche i mezzi politici e
militari per contarstare la libertà di pensiero e la legittima
resistenza. Ecco spiegata la frenesia e la fretta con cui l’ormai
defunto Berlusconi a larghe intese in parlamento riesce con la
complicità del pd a sganciare un ultimo micidiale colpo di coda al
paese. Se questa quindi è la giusta ripartenza dopo anni bui come tanto
decanta già il partito di Repubblica guardiamo con il sorriso alle
tenebre che ci attendono. Dalla val di Susa arriva già un primo grido di
battaglia in un primo comunicato stampa in cui si prende ato della
dichiarazione di guerra del governo verso i cittadini e si rilancia lo
stato permanente di mobilitazione proclamato a giugno durante i
tentativi di sgombero della Maddalena a Chiomonte. Tanto saranno duri i
provvedimenti verso le popolazione tanto sarà forte la risposta del
movimento no tav che ormai da anni con la lotta resiste alla distruzione
di un intero territorio e a un colossale furto di ricchezza pubblica.
Comunicato Stampa dalla valle che resiste e non si arrende, 10 novembre 2011LA MILITARIZZAZIONE DELLA VAL SUSA PER LEGGE, L’ULTIMO ATTO
L’ultimo atto di un governo moribondo, con l’avallo dell’opposizione, è un decreto che formalizza lo stato di militarizzazione della Val Susa.
Il cantiere-fortino della Maddalena diventerà un “sito di interesse strategico nazionale”, cioè un’area militare a tutti gli effetti, con le conseguenze previste all’art. 682 del c.p. per chi lo vìoli: una pena tra i tre mesi e l’anno oppure una multa da 51 a 309 euro.
Non solo. Lo smarino (la roccia estratta nello scavo delle gallerie), anche se inquinato da amianto, uranio, prodotti chimici legati al processo di estrazione, diventerà materiale ordinario per legge, gli iter progettuali delle semplici formalità, con ricadute su tutti i progetti di “grandi opere inutili” sul territorio nazionale, l’ennesimo regalo alle mafie del cemento.
Un pesante attacco alla libertà di manifestare e di dissentire, un segnale dato ai valsusini perché tutti gli altri lo intendano: nessuno disturbi i manovratori.
Soldati nei cantieri, decreti d’urgenza, finanziarie lacrime e sangue: difendere gli interessi di pochi a scapito dei molti.
Prosegue, dunque, lo stato di mobilitazione permanente dichiarato lo scorso maggio e, in risposta all’approvazione del decreto che formalizza la militarizzazione iniziata di fatto il 27 giugno, il Movimento NO TAV risponderà con iniziative di protesta e disobbedienza civile che coinvolgeranno tutto il territorio che va dalla Val Susa alla Val Sangone a Torino
Tutti coloro che si oppongono alle opere devastanti e ad un futuro di precarietà e miseria sono invitati a mobilitarsi in tutto il territorio nazionale per dare un messaggio forte e chiaro: a sarà dura!
No alle Grandi Opere Inutili e Devastanti !
Sì alle Piccole Opere Utili a Difesa del Suolo e dell’Ambiente !
Nessun commento:
Posta un commento