Cerca nel blog

martedì 1 novembre 2011

Napoli

 da La Miccia, mensile ad alto potenziale




Del tentativo di normalizzare una città come Napoli ed allinearla a quelli che vengono definiti “standard europei” ne abbiamo già parlato nei precedenti numeri del giornale. Ciò che mi ha convinto a ritornare sull’argomento è una sorta di accelerazione di questo processo negli ultimi mesi.
Dall’inizio dell’estate una serie di episodi hanno stimolato la mia curiosità e hanno fatto crescere la mia rabbia nei confronti non solo della nuova compagine politica che amministra la città, ma anche, e specialmente, verso tutte quelle persone che quest’amministrazione l’hanno voluta, votata e che ora appoggiano senza remore anche di fronte a palesi bestialità.
Sempre più spesso si sente parlare di rivoluzione culturale, di rinascimento napoletano ed altre amenità del genere. All’improvviso sembra che i Napoletani abbiano finalmente scoperto il valore di concetti come quello della legalità e della partecipazione democratica. Nuove associazioni cittadine nascono continuamente; il nome è sempre lo stesso: amici di questa o quella piazza o di quel quartiere. Anche le richieste sono sempre le stesse: più telecamere, più poliziotti per strada, installazione di aiuole e fioriere che hanno come unico scopo quello di togliere spazio a tutti quei ragazzini che si organizzano, ad esempio, per giocare una innocua partita di pallone. C’è gente che si è presa la briga di affiggere manifesti, in prossimità dei bidoni dell’immondizia, in cui si dice che sono state installate telecamere nascoste per scoprire chi butta l’immondizia fuori dagli orari consentiti, e che depositarla in determinati luoghi è illegale!!!
Come se la colpa dell’accumulazione di centinaia di tonnellate di immondizia per le strade della città fosse unicamente ascrivibile a quei cittadini che non rispettano le regole di un vivere civile identificato esclusivamente con l’acritico rispetto delle leggi.
A parte l’imbecillità di alcuni personaggi, se si scava un po’ più a fondo si scopre che la composizione sociale di questi gruppi di bravi cittadini è sempre la stessa (media borghesia, piccoli e grandi commercianti, imprenditori, ecc.) e che sono stati stanziati dei fondi comunali a favore di associazioni cittadine o per il rilancio del commercio e del turismo nelle zone depresse della città (?!?). Insomma sempre la solita solfa.
È abbastanza chiaro il fatto che il raggiungimento della legalità passa attraverso la guerra dei ricchi contro i poveri o, come amiamo definirli, degli inclusi contro gli esclusi.
Gli esclusi sono tutti quelli che invadono le strade con le loro merci, che deturpano il decoro della città e che bisogna a tutti i costi eliminare; ed ecco che squadracce di vigili urbani, comandati da quel nazista ed ex generale dei carabinieri Sementa (confermato nel suo ruolo dal nuovo sindaco), quotidianamente aggrediscono, picchiano e arrestano tutti gli immigrati che gli capitano a tiro.
Gli esclusi sono quelli che non hanno un lavoro. Alcuni di loro “osano” protestare per averne uno e creano “gravi disagi” alla città, cosa che fa indignare i benpensanti, mentre altri cercano di guadagnare qualcosa attraverso “atti illegali”, cosa che invece spaventa a morte i bravi ed onesti cittadini.
Gli esclusi sono quelli che vivono nelle periferie più degradate, che bisogna tenere a tutti i costi lontani dal salotto buono della città, per cui vengono tagliati una buona parte dei mezzi di collegamento con quelle zone con la scusa della crisi economica e della conseguente mancanza di fondi che, invece, per altre stronzate non mancano mai.
Mentre la sbirraglia opera a livello diciamo “fisico”, i giornali, allineati e non, fanno la loro parte a livello “culturale”. A parte inventare episodi inesistenti di fantomatiche rapine a personaggi illustri con lo scopo di criminalizzare e canalizzare l’attenzione su determinate zone della città, che evidentemente fanno gola a qualcuno, adesso si sono inventati la favola che finalmente i napoletani reagiscono ai soprusi e collaborano con le autorità, ad esempio, nella cattura di ladri o scippatori. Agli inizi di settembre ci sono stati un paio di episodi in cui la gente è intervenuta a difesa di una vecchietta di 84 anni e di una ragazza che erano state scippate: ed ecco che, con toni enfatici, sui giornali si gridava al miracolo. “Finalmente la città reagisce. Finalmente la gente ha capito che deve fare la sua parte se vuole vivere in un contesto civile”, ed altre boiate del genere. A parte il fatto che questi episodi sono sempre avvenuti, la verità è che gli sbirri sono stati costretti ad intervenire per evitare che i ladri venissero linciati dalla folla: nessuno li aveva chiamati. Non è che episodi del genere mi ispirano simpatia, ma tra questo e la collaborazione con l’autorità ce ne passa. Tutto ciò i nostri cari giornalisti lo sanno bene ma sanno anche che a furia di ripetere una bugia questa diventa verità. La gente ci crede sul serio per cui mi aspetto, nei prossimi tempi, decine di episodi, veri o falsi che siano, in cui solerti cittadini interverranno per far arrestare malfattori, denunceranno abusivismi ed episodi di illegalità diffusa, finché qualcuno di loro si beccherà una pallottola in fronte, così la smettiamo con questa buffonata.
L’ultima trovata dell’amministrazione comunale è quella di trasformare tutto il centro storico (ricordiamo uno dei più grandi d’Europa) in zona a traffico limitato il cui accesso sarà consentito solo ai residenti. La cosa suona abbastanza ridicola visto che delle centinaia di migliaia di persone che abitano in centro meno della metà hanno regolare residenza.
La cosa che più mi incuriosisce è vedere la reazione di tutti quei commercianti, imprenditori e simili che vedranno messi in pericolo i loro guadagni. Chissà se formeranno un’associazione chiamata “Amici dell’euro” che chiede il rimborso da parte del comune dei mancati introiti.
C’è anche chi chiede di inasprire la chiusura al traffico visto che i motorini (vera piaga cittadina) non saranno toccati dal provvedimento.
Ingenuamente mi sono chiesto: ma è possibile che l’amministrazione comunale è così stupida e cieca da approvare un provvedimento così assurdo, deleterio e che, in teoria, dovrebbe scontentare quasi tutti? Poi la verità è venuta a galla. Coloro che avranno il permesso di circolare in città non solo devono essere residenti ma devono anche aver pagato tutte le tasse (ICI, TARSU, ecc.).
Ecco che ci risiamo con i tentativi di normalizzazione. Con la guerra degli inclusi contro gli esclusi. Ricordiamo che Napoli è una delle poche città d’Europa in cui il centro storico è abitato, in larga parte, dalle fasce più disagiate della popolazione, immigrati compresi, che saranno quelle più colpite dal provvedimento. Il tentativo di buttare fuori tutta questa gente per ghettizzarla nei quartieri dormitorio in periferia è in atto da anni, ma adesso il pericolo è reale. In nome della legalità queste persone verranno sempre più criminalizzate, controllate e represse. Alla sbirraglia si affiancherà Equitalia che ha in mano le sorti di più della metà dei Napoletani.
Se a tutto ciò aggiungiamo la progressiva distruzione del sistema di trasporti pubblici possiamo dichiarare, senza possibilità di smentita, che ci troviamo di fronte ad una bomba ad orologeria che, come sempre, speriamo scoppi al più presto.
Il nuovo corso intrapreso dal magistrato/sindaco de Magistris ha l’appoggio di tutti i benpensanti (reazionari o progressisti che siano), di tutti quei bravi cittadini ligi alle leggi che appoggeranno provvedimenti sempre più liberticidi nel nome della legalità. Le sue scelte non saranno impopolari, non si sentirà il tanfo dell’autoritarismo statale. Insomma il nuovo fascismo stavolta sarà colorato di arancione e avrà come slogan: democrazia, partecipazione attiva, cittadino.

Nessun commento:

Posta un commento