da osservatoriorepressione
Il
fratello: gli sono state rotte 12 costole, lo ha dimostrato l’autopsia.
Aveva lesioni al fegato. Una lite tra madre e figlio esce dalle mura
domestiche per concludersi con un morto.
Era
lunedì scorso ma solo ora, con i risultati dell’autopsia in mano, i
familiari denunciano. Sostengono che Luigi Marinelli, 49 anni, malato di
schizofrenia, invalido civile (con pensione d’infermità), un passato da
tossicodipendente, è stato pestato “dalla polizia come Cucchi e
Aldrovandi”.
Dice
il fratello Vittorio: “Quel giorno Luigi era su di giri. Per la prima
volta ha alzato le mani su nostra madre, è vero. Ma dico che contro di
lui gli agenti hanno usato metodi violenti”. Chiamati a spegnere la lite
fra una madre di ottant’anni e un figlio di quasi cinquanta (litigio
per soldi: lui aveva speso diecimila euro in tre settimane e ne chiedeva
altrettanti, lei rifiutava), quattro poliziotti del commissariato di
zona rischiano ora una denuncia per omicidio colposo.
Vittorio
Marinelli, avvocato civilista, uno dei fratelli della vittima, quel
lunedì c’era. Arrivato a discussione già iniziata. Quando sua madre
aveva telefonato al 113 per evitare il peggio e gli agenti erano in
salotto. “Due volanti, in casa c’erano tre poliziotti parlavano con mio
fratello tranquillamente. Cercavano di farlo ragionare. Ho apprezzato.
Gli dicevano: “Ma come, noi guadagniamo 1.300 euro al mese e tu ne butti
via diecimila in pochi giorni?”
Ma
poi, quando Luigi ha detto di voler uscire di casa, con in mano
l’assegno che a quel punto mia madre gli aveva firmato, loro lo hanno
bloccato. Sono arrivati i rinforzi. È subentrato un quarto agente dai
modi bruschi. Lo hanno ammanettato con la forza spingendogli il viso
contro la porta. Lui era cianotico: “Toglietegli le manette”, gli
abbiamo detto, ma non si trovavano le chiavi e il tempo passava. Mio
fratello stava soffocando”.
La
procura ha aperto un fascicolo, ma sarà la consulenza medica a
stabilire le eventuali responsabilità. Intanto l’esito dell’autopsia,
secondo il legale di famiglia, Antonio Paparo, parla di dodici costole
toraciche rotte. Grossolano tentativo di rianimazione? Possibile, filtra
dalla procura. “Chiedevano: “Come si fa?, come facciamo?”, racconta
Marinelli. In attesa dei risultati della perizia madre e fratello
dell’uomo sono stati già ascoltati dal pm Luca Tescaroli. Ma il legale
Paparo, dice che il verbale dell’autopsia è già di per se sufficiente:
“È stato picchiato e qui c’è il referto. Lesioni al fegato e
un’emorragia interna. Marinelli è stato pestato”.
fonte: Corriere della Sera
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