da infoaut
Siamo
tornati in piazza Affari per dire "O la borsa o la vita - I nostri
diritti valgono più dei loro profitti". Siamo considerati la "Debt
Generation": ognuno di noi nasce con 30.000 euro di debito pubblico
sulla testa, oggi vogliamo dire che siamo ribelli a questo debito della
cricca e dei banchieri, perchè è un debito che non ci appartiene, che
sicuramente non hanno contratto i lavoratori, i precari e gli studenti
che in questo momento ne stanno pagando le conseguenze!
Non ci stiamo al toto-manovra, a chi predica austerity e ruba ai poveri per salvare i soliti, le banche e i poteri forti di questo paese tagliando welfare, servizi e diritti. Non ci stiamo alla precarietà in cui siamo costretti a vivere, stritolati tra lavori intermittenti, prezzi del mattone folli, mutui, multe e debito pubblico. Non ci stiamo a pagare sempre il conto dei neoliberisti.
E' iniziata un acampada in piazza Affari dopo il blocco dei lavori di un'ala del secondo piano della borsa che è stata occupata per un paio di ore da un gruppo di giovani precari studenti e lavoratori dell'USB.
Se l'Italia è un paese di merda è sicuramente in buona parte colpa della cricca che la governa da quasi vent'anni. Mentre Berlusconi e i suoi si arricchivano, hanno indebitato il paese e hanno impoverito tutti noi. Vogliamo aiutare Berlusconi ad andarsene, cacciandolo e sequestrando i beni e le ricchezze che appartengono al popolo e che lui ha accumulato. Per noi che siamo qua e non abbiamo ville ai caraibi in cui rifugiarci, non rimane che indignarci, come in Spagna, ribellarci, come in Maghreb, incazzarci, come a Londra.
Invitiamo tutti quanti a raggiungerci in piazza Affari, a portare la propria tenda e a restare in questo luogo simbolo fino a domani, è importante e fondamentale la presenza di tutti/e per mantenere questa acampada, è di poco fa il tentativo delle forze dell' ordine di togliere le tende, tentativo andato vano vista la determinazione a rimanare in piazza Affari almeno fino alla giornata di domani per generalizzare lo sciopero: domani alle ore 9:30 da L.Cairoli.
Da www.cantiere.org
Non ci stiamo al toto-manovra, a chi predica austerity e ruba ai poveri per salvare i soliti, le banche e i poteri forti di questo paese tagliando welfare, servizi e diritti. Non ci stiamo alla precarietà in cui siamo costretti a vivere, stritolati tra lavori intermittenti, prezzi del mattone folli, mutui, multe e debito pubblico. Non ci stiamo a pagare sempre il conto dei neoliberisti.
E' iniziata un acampada in piazza Affari dopo il blocco dei lavori di un'ala del secondo piano della borsa che è stata occupata per un paio di ore da un gruppo di giovani precari studenti e lavoratori dell'USB.
Se l'Italia è un paese di merda è sicuramente in buona parte colpa della cricca che la governa da quasi vent'anni. Mentre Berlusconi e i suoi si arricchivano, hanno indebitato il paese e hanno impoverito tutti noi. Vogliamo aiutare Berlusconi ad andarsene, cacciandolo e sequestrando i beni e le ricchezze che appartengono al popolo e che lui ha accumulato. Per noi che siamo qua e non abbiamo ville ai caraibi in cui rifugiarci, non rimane che indignarci, come in Spagna, ribellarci, come in Maghreb, incazzarci, come a Londra.
Invitiamo tutti quanti a raggiungerci in piazza Affari, a portare la propria tenda e a restare in questo luogo simbolo fino a domani, è importante e fondamentale la presenza di tutti/e per mantenere questa acampada, è di poco fa il tentativo delle forze dell' ordine di togliere le tende, tentativo andato vano vista la determinazione a rimanare in piazza Affari almeno fino alla giornata di domani per generalizzare lo sciopero: domani alle ore 9:30 da L.Cairoli.
Da www.cantiere.org
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