da radio onda d'urto
Aggiornamento delle 17 con Achille da AteneAggiornamento ore 16.30: la battaglia ad Atene continua. La corrispondenza di Achille
Oggi per la Grecia, ma soprattutto per i suoi lavoratori, è la “madre di tutte le battaglie”. Così sindacati e movimenti che da mesi animano la lotta contro i tagli antifallimento imposti da Ue, Fmi e Banca Mondiale al governo socialista di Papandreou hanno definito la votazione odierna sul cosiddetto “Programma a Medio Termine”, il piano di tagli da 78 miliardi di euro la cui discussione inizierà alle 13 ora italiana nel Parlamento di Atene.
Il programma, secondo gli analisti greci, dovrebbe essere approvato nonostante le divergenze all’interno del Pasok, mentre i partiti dell’opposizione voteranno in massima parte contro. Antonis Samaras, il leader di Nea Democratia, il principale partito di centrodestra in buona parte responsabile della crisi avendo truccato per anni i conti statali, ha infatti respinto l’appello all’unità avanzato dai socialisti.
Contrarissimi al piano, ma su tutt’altre posizioni, pure i sindacati greci e le realtà di movimento, fino a stasera in sciopero generale nella convinzione che quel che potrebbe essere deciso in Parlamento può e deve essere smentito nelle piazze e che il futuro sia tutt’altro che scritto. Già ieri la rabbia popolare si era manifestata con numerosi scontri: 270 civili e 37 agenti feriti, mentre i fermi erano stati 22 e gli arresti 15.
Questa mattina la battaglia è ripresa in grande stile, e nei dintorni di piazza Syntagma si sente già l’odore acre dei lacrimogeni. Un blocco stradale, organizzato dai manifestanti per impedire l’arrivo al Parlamento dei deputati, è stato caricato dagli agenti. Due i fermati. Il grosso delle mobilitazioni, però, è atteso per il pomeriggio.
Obiettivo: bloccare – fisicamente – l’approvazione del testo.
Ascolta Achille, nostro corrispondente da Atene. [Download]
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