da radio onda d'urto
Ben Issa, il migrante di origini marocchine che la scorsa notte è salito sulla cupola di palazzo Loggia è sceso pochi istanti fa. Il suo gesto era avvenuto in maniera solitaria a pochi passi dal presidio permanente di Piazza Rovetta, ed è stato dettato dall’esasperazione di fronte alla mancanza di risposte positive rispetto alla sua richiesta di sanatoria effettuata nel 2009. Ben Issa ha avuto garanzie sul fatto che non ci saranno conseguenze penali ed amministrative in seguito a quanto accaduto. Dopo esser sceso dalla cupola, Ben Issa ha deciso di farsi accompagnare in ospedale per degli accertamenti sulle sue condizioni di salute. Ma quali sono le garanzie date da Ben Issa? Ascolta l’avvocato Sergio Pezzucchi, legale dell’Associazione Diritti per tutti.
Intanto continua il presidio in piazza Rovetta.che intervista Jimmi, del presidio sopra e sotto la gru che per tutti il tempo ha mediato con Ben Issa per convincerlo a scendere dalla cupola; a seguire l’intervento dell’avvocato Sergio Pezzucchi, legale dell’associazione Diritti per tutti. Attesa ora la circolare dal ministero, nella speranza che arrivi il piu’ velocemente possibile. Nel pomeriggio, passata la preoccupazione per la vita di Ben Issa, regna sconcerto per l’assenza delle istituzioni. Intanto il presidio prosegue, anche dopo sabato, ultimo giorno di autorizzazione. L’auspicio è che sia nuovamente autorizzato e che non si faccia lo sbaglio fatto il 30 ottobre, quando fu sgomberato il presidio di via Lupi di Toscana costringendo i migranti al gesto estremo dell’occupazione della Gru. Sentiamo Umberto Gobbi del presidio permanenete.
gio incontro in Procura per valutare possibili strade per le persone vittime di truffa nel contesto della sanatoria 2009: per loro la richiesta alla Procura di attivarsi per sollecitare la questura al rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo per motivi di giustizia. Ma l’incontro è andatao male, non tanto per la Procura che ha un atteggiamento di apertura, ma per questioni strettamente giuridiche. come ci spiega l’avvocato Manlio Vicini.
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