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lunedì 23 maggio 2011

Solidarietà agli immigrati in lotta a Massa

da senza frontieri


Nel corso dell’ultimo anno Massa è stata uno dei centri della lotta contro la sanatoria-truffa. Presidi e manifestazioni si sono succeduti nel corso dei mesi. Il 1 maggio gli immigrati hanno occupato il Duomo e e dopo qualche giorno dato vita ad un presidio permanente sul sagrato di fronte. Sabato scorso sono scesi nuovamente in piazza per reclamare i propri diritti e in particolare per il permesso di soggiorno.
Ascolta la corrispondenza con Lamine, portavoce coordinamento immigrazione Toscana nord.
Qui sotto il comunicato della Commissione Antirazzista della FAI:
Esprimiamo piena solidarietà alla lotta dei lavoratori immigrati di Massa che, dopo essere stati truffati in seguito alla domanda di regolarizzazione per la sanatoria 2009, hanno deciso di reagire e ribellarsi.
Si sono autoorganizzati per rivendicare il loro diritto ad esistere,
sviluppando un percorso politico che critica profondamente le leggi razziali introdotte con i vari pacchetti sicurezza, il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro e la condizione di clandestinità alla quale lo stato ed i padroni assoggettano ogni giorno tantissime persone che hanno la sola “colpa” di essere nate in un paese diverso dal nostro e di non essere in possesso di un pezzo di carta chiamato documento.
Il 1° maggio, Festa dei Lavoratori, hanno deciso di occupare il Duomo di Massa e dopo qualche giorno di dar vita ad un presidio permanente antirazzista di fronte al Duomo, che ha raccolto la solidarietà di tanti abitanti.
Esprimiamo uguale solidarietà ai tanti lavoratori migranti truffati dal
governo italiano, che in tutti i modi ha tentato di negare il loro diritto ad essere regolarizzati. Ora, dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 10 maggio 2011, per loro è finito un incubo durato quasi due anni.
Noi, che non crediamo alla giustizia fatta dai tribunali e dai giudici, siamo convinti che la battaglia contro la sanatoria-truffa, portata avanti in molte città italiane, sia stata decisiva per giungere a questo risultato.
Per opporsi alla cappa schiavistica a cui sono sottoposti tutti i lavoratori, ma in particolar modo quelli migranti, non basta la testimonianza, non basta l’indignazione. Occorre lottare insieme e cercare di mettersi di traverso.
Solo la solidarietà e la condivisione possono rompere l’isolamento!
La Commissione antirazzista della Federazione Anarchica Italiana

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