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giovedì 10 marzo 2011

x le Muse della Rivolta del 14 dicembre

Riceviamo questa poesia anonima, che sta girando molto nella rete, e che anche noi decidiamo di pubblicare.

So’ x voi ‘ste parole, Muse della Rivolta
x averci insegnato ad amare, x averci insegnato ad odiare,
x averci mostrato ke è possibile fargliela pagare.
So’ x voi ‘ste parole, x le vostre piccole mani
dolci e delicate, abituate ad accarezzare,
x le vostre mani ke non sapevano pikkiare.
Cazzo se erano grandi quei sassi,
quasi non ce la facevate a tenerli…
e ke gioia ke gioia lanciarli!
Il terrore è negli okki di ki ci vuol male
del servo infame addestrato x ammazzare.
Ma sta volta trema il vigliacco, non ci siam fatti fermare.
Perkè si può rimanere gravidi di tanto amore.
Un seme ribelle danza in seno
La Rivoluzione è un vulcano ormai pieno.
Perké io dopo il 14 dicembre non riesco più a vivere,
sono a casa solo, senza di voi, senza di noi, disadattato,
Vi penso e non vi trovo. A lezione. A lavoro.
Come si fa a tornare a farsi sfruttare?
come cazzo si fa a continuare a lavorare!
Torniamo in piazza, facciamogliela pagare!
La Rivolta è poesia
Saviano non può capire
Ki bazzica i giudici finisce per imputridire

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