Cerca nel blog

venerdì 11 marzo 2011

IL CASO RADIO VATICANA, PER LA SECONDA VOLTA CADE IN PRESCRIZIONE

IL CASO RADIO VATICANA, PER LA SECONDA VOLTA CADE IN PRESCRIZIONE

Di Matteo Montieri

 da "know yuor rights"


Non risulta in nessun modo un nesso tra le emissioni elettromagnetiche della radio ed i casi di leucemia. Questa allarme, dal punto di vista razionale, è esagerato e non si basa su dati scientifici seri. I residenti possono stare tranquilli, le emissioni non provocano nessun danno"

padre Federico Lombardi, responsabile di Radio Vaticana



Il caso Radio Vaticana va avanti ormai da più di vent’anni, tutto ebbe inizio alla metà degli anni ottanta quando nacque la consapevolezza, che le onde elettromagnetiche avessero un impatto nocivo sugli organi umani soprattutto scaturendo nella nascita di tumori e leucemie prevalentemente nei bambini, in queste zone infatti la percentuale di malattie tocca il 30% nella popolazione un tasso superiore sei volte la media nazionale.
Queste 58 croci alte 100 che ricoprono una campo di 400 ettari, continuano nonostante tutto a diffondere salmi a livello nazionale non curandosi di ciò che questo comporta.
L’intensità del flusso delle frequenze è dimostrata da mole storie narrate dai cittadini di paesi limitrofi alla stazione radio, come Cesano, dove un ragazza ci racconta come da piccola sentina la sua bambola cantar messa invece di parlare come un normale bambolotto meccanico, a prova della immensa forza che queste onde hanno sugli oggetti elettronici del luogo.
Gli emissari del vaticano ai microfoni di giornalisti e teleascoltatori rassicurano tutti sulla buona fede delle loro azioni, infatti in queste occasioni li sentiamo dire << noi non sapevamo>> oppure <<la scienza non lo può provare>>.
In realtà le istituzioni vaticane erano ben consce del pericolo a cui andavano in contro e ciò si intuisce da due atti vaticani: il primo del Pontificium Collegium Germanicum et Hungaricum, nel 1987 sancisce il licenziamento e il trasferimento dei contadini e delle rispettive famiglie scrivendo chiaramente nel documento che  “...le radiazioni emesse rendono pericolosa l’attività lavorativa”, nello stesso testo troviamo "per questioni di sicurezza dispongo che, a partire dal 6 novembre 1996, è vietato a chiunque permanere sul terrazzo condominiale delle palazzine n. 48 e n. 49 per più di sessanta minuti”.
Il secondo atto che ci fa intuire la reale posizione dell’istituzione cattolica viene ratificato nelle 1992 da una delibera Pontificia, la quale stabiliva un area di delimitazione, inoltre istituiva delle norme in cui si prevedeva l’allontamento di persone non adatte ad una vita sotto il continuo flusso di radiazioni e un ciclico controllo medico dei lavoratori e i residenti, chiaro sintomo della consapevolezza di Radio Vaticana.





Dopo che il primo processo è stato prescritto, anche il secondo rischia la stessa sorte, poichè non sono stati ravvisati altri casi dopo il 2008, cioè altre morti attribuibili alla radio.
Il processo ha subito molto rallentamenti, in primo luogo perché per cinque anni non si è trovato un perito disposto a dare una valutazione dell’entità dei reali danni commessi dal vaticano. 
Un altro che concorse al rallentamento dell’atto giudiziario è stata una controversia burocratica, cioè se si doveva attribuire Radio Vaticana, al possesso dello stato pontificio e in questo caso si sarebbe trovati dinanzi ad un controversi internazionale e quindi l’iter burocratico avrebbe dovuto seguire un corso diverso.
In realtà più che un reale problema giudiziario, questo conflitto di attribuzione e le diverse letture che sono state date dei Patti Lateranensi, sembra essere studiato per rallentare e far cadere il caso prescrizione.
La svolta si ebbe con l’intervento del professore Andrea Micheli dell’istituto tumori italiano, che decise di avviare la perizia e dopo un intensa fase di studio, durato quasi quattro anni per la continua non collaborazione degli ospedali cattolici che non volevano fornire dati per la ricerca, giunse poi alla conclusione che non sussistevano dubbi sulla concatenazione causale tra le attività delle antenne e la diffusione della malattie tumorali.
Le deduzioni non sono solo scientifiche ma anche logiche, infatti si può riscontrare nei dati un netta diminuzione del tasso di contagio allontanandosi dal sito dove sono poste le antenne, all’interno di esso c’è un rischio del  6,6% mentre al di fuori di essa scende al 1,7%.
Il tribunale non ha ritenuto queste ricerche però empiriche e attendibili in quanto non sono riproducibili in laboratorio.
In verità l’effetto dell’elettromagnetismo sull’uomo fu già stato provato nell’URSS del 1950 che dopo esperimenti scopri che le onde non ionizzate erano le cause di emicrania, perdita di memoria...
Questa tesi fu poi confermato a New York, dove in una conferenza nel 1978 vari scienziati concordarono nel dire che queste onde oltre ad essere causa di patologie minori insonnia, emicrania... potevano però sfociare nella crescita di cellule tumorali e leucemiche.
 La legge italiana non tiene però conto delle tesi scientifiche che ormai sono approvate dalla stragrande maggioranza dei studiosi, ma per la legge non contano i fatti contano sole le influenze e il ruolo che occupi nella società.
Giovedì 24 febbraio 2011, non sono riusciti gli attivisti del gruppo bambini senza onde a far pervenire nuove prove che permettessero di continuare il processo, la Cassazione prescrive il caso, aspettando la definitiva sentenza della corte d’appello, quindi per i 6 indagati non ci sarà alcune restrizione, sarà dovuta invece una retribuzione monetaria da parte del vaticano alle famiglie che sono state colpite da casi leucemici o tumorali.
Nessun forte presa di posizione nonostante quelle costruzioni violino fortemente le leggi del 1998-2001 in cui si prevedeva che un impianto in prossimità di una zona abitata le onde non possano superare 6 v/m, ed è prevista per chi non la rispettasse incorrere una multa pari a 50 e 300 milioni di euro.
Un altro caso da amaro in bocca da tanto rumore per nulla, non è questione religiosa anche se ci sarebbe molto da dire, si staglia di più come una questione di umanità di riconoscimento di diritti, termini che la chiesa sa utilizzare solo nei suoi salmi per addomesticare il suo gregge ma nella pratica non sa esattamente cosa siano.






Nessun commento:

Posta un commento