Cerca nel blog

giovedì 9 agosto 2012

Nuovi scontri in Chile

da http://www.infoaut.org

CatturafA che gioco stiano giocando il governo Piñera ed i suoi accoliti non è dato sapere. Dopo due anni di cortei, occupazioni e scontri strada per strada in tutto il paese, ancora non riescono a capacitarsi della potenza di fuoco che il movimento studentesco esprime sul livello di consenso e di mobilitazione. Probabilmente per tutti loro,  che hanno vissuto la dittatura militare amministrandone potere e ricchezze, è difficile concepire una sconfitta anche sul breve fronte dell’istruzione e sbottonarsi in piccole concessioni. Di conseguenza le strade di Santiago riprendono a bruciare e il movimento a crescere.
Sull’onda degli errori tattici del governo, la municipalità di Santiago ha vietato per ieri, 8 agosto, un corteo indetto dagli studenti medi, con l’appoggio del sindacato universitario Confech. In Chile per un corteo non autorizzato esiste la sola risposta del “Disperdetevi!”, a cui seguono immediatamente cariche, lacrimogeni e idranti al peperoncino. A questo punto è normale aspettarsi che il corteo si sfaldi e tutti i partecipanti, copertisi il volto, si lancino incazzati contro le camionette dei carabineros.
Ieri gli scontri sono stati particolarmente accesi, con una cinquantina di tutori dell’ordine feriti e 75 giovani fermati; tre autobus dell’azienda Transantiago dati alle fiamme e crocicchi di anziani che si riparavano dalla polizia ai lati delle strade, ad esibire cartelli del tipo: “Noi vecchi stiamo con i nostri bambini”.
Basterebbe questa o un’altra delle mille immagini quotidiane di solidarietà tra studenti e cittadinanza ad affossare le parole del ministro dell’istruzione Beyer e del sindaco Perez, che lamentano in coro il timore e la paura degli abitanti ad uscire per le strade durante un corteo studentesco, ma tant’è che media e agenzie stampa continuano a prodigarsi in accuse e criminalizzazioni.
Anche per questo a chiudere la serata sono stati gli universitari della Fech, che hanno simbolicamente occupato gli studi della rete Chilevisiòn.

Nessun commento:

Posta un commento