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mercoledì 18 luglio 2012

2 Lettere di Mario Lopez – “Tripa” + 2 disegni

da parolearmate.noblogs.

Ricevo e diffondo la traduzione
da: Liberación Total
Una irriducibilità permanente senza avanguardia né dirigenti.
Per gli anarchici non c’è un metodo superiore di lotta, nella strategia dell’irruzione sociale ognuno trova i mezzi più adeguati, questo in base al suo criterio e in conseguenza alle sue idee. Ogni individuo, in base al suo livello di impegno nella lotta, porta le sue idee nella pratica con tutti i mezzi a sua disposizione per arrivare al suo obbiettivo.
Quello che deve essere chiaro che come anarchici  vogliamo militarizzare e creare avanguardia ad una lotta il cui scopo massimo sia la liberazione totale, è per questo che rifiutiamo qualsiasi struttura che imprigioni l’autonomia comunitaria individuale.
Senza sigle, senza gruppi armati, senza dirigenti, senza leaders, senza gradi militari assurdi, noi anarchici allineiamo la lotta per la libertà nella  organizzazione autonoma e senza struttura elitaria o avanguardia armata. Per principio neghiamo “il culto del fucile” sapendo che se alcuni compagni/e rifiutano di prendere le armi è perché in alcuni momenti può essere necessario, ma non certo per una sopravvalutazione di questa linea.
Il modo di finanziare la lotta è proprio di ogni progetto, ognuno  si affida ai propri mezzi senza accettare (per principio) aiuti di alcun organo statale, partito o gruppo politico.
La questione centrale sopra il perché Lo Stato, quando c’è un perché, tenta di “annientarci è dovuto alla irriducibilità del pensiero e dell’azione. Con posizioni ferme si scontrano con potere [gli anarchici, ndt] e per questo il potere li etichetta come “pericolo sociale”, come “terroristi” o come “delinquenza organizzata”. Questa irriducibilità è la negazione della Istituzione STATO, la tensione dell’anarchia, il male dei mali per il potere e questo è ciò che lo punisce, che lo sopprime, che mai potrà assassinare.
La legge è una strategia, è una lotta di monetine, credere in essa è inutile, e per logica, principi e conseguenze noi anarchici non crediamo in essa, sono fatte ( le leggi) a beneficio del potere. Entrare in questo gioco è una decisione che prende ogni persona, rivendicare anche. Il punto è che per gli anarchici è solo un modo per evitare la prigione. Sono giochi di potere, perché la lotta reale rimane quella nelle strade, nei quartieri, sulle barricate
Mario Lopez – Tripa
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Compagni/e:
Oggi sono venuto a conoscenza che a tutti i costi sarò consegnato, questo, qui, si chiama stare “sotto consegna” e solo per il fatto di essere anarchico, perché non ci sono prove sufficienti per la consegna.
Ci stanno chiudendo tutte le strade, ci impediscono le consultazioni con gli avvocati che si interessano del caso, limitando tutto ad orario di visita. In molte occasioni non lasciano passare mia madre. E’ più che chiaro che questa consegna è solo perché ho dichiarato  con orgoglio di essere anarchico e stanno cercando in tutti i modi di trasferirmi in carcere, forse qui non c’è luce che riesca ad illuminare tutte le loro torture.
Ma come dice Claudio Lavazza: “Gli anarchici hanno il carcere nelle vene”
In tutta onestà lo dico, perciò non mi sono mai preparato mentalmente per stare in un ospedale ferito e nauseante, piuttosto isolato dal mondo esterno e nell’incertezza.
Questo mi ha colpito dal principio tanto per lo shock causato dall’esplosione quanto per la perdita della coscienza e per il dolore fisico.
La polizia mi si è lanciata addosso, interrogatori senza senso con scenari poco chiari, le umiliazioni, le minacce contro di me e la mia famiglia principalmente. Solo poche oro dopo che avevo subito un intervento chirurgico alla gamba con vertigini e vomito permanente, confuso per ciò che stavo vivendo, senza avere capacità di un buon discernimento psicologico, con un disconoscimento della situazione… sono stato il loro miglior banchetto.
Mi sono dichiarato anarchico e si sono imbestialiti di più, così vanno le cose…
Il mio stato di salute credo che vada meglio, sono un po’ trascurato e sto in un’area dove non dovrei stare (ho bisogno di una maggiore sterilizzazione), questo a causa della custodia permanente. Però tutto sommato sto bene.
Ringrazio tutta le persone, i collettivi ecc. Che ci stanno appoggiano (a me, a mia madre, avvocati, amic@, vicin@). Onestamente non mi aspettavo tanto appoggio, anche da diversi settori grazie per avermi lasciato solo.
La ultima questione: Compagni, mi piacerebbe che ciò che mi è accaduto non venga preso come un punto di partenza per attacchi e interdizioni, tutto deve essere preso con un senso critico. Ciò che ho raccontato della situazione non ha fini vittimistici, voglio solo che si sappia come è andata.
Non mi pento !
Mi dichiaro anarchico!
E neppure entro in questa stupida affermazione che essere anarchici “non è un delitto”! Lo stato trasforma in delitto tutto ciò che lo infastidisce. Si tratta di annientare tutto ciò che si confronta con la sua autorità, il suo potere, il suo dominio e il suo benestare.
Compagni avanti con la lotta!
Non ci fermano,non mi fermano, non ci potranno fermare.
Morte allo stato, viva la Anarchia!
Mi rivendico come anarchico nemico dello Stato e per principio e per idea non faccio parte di nessun principio e idea, di nessun fronte, comando, federazione o blocco. Meno che mai di questa nefasta pro-statatale chiamata “yo soy 132”.
Un saluto ed un abbraccio alla mia sorella di anima dove essa sia! Solidarietà con i compagni di CCF e Lucha Revolucionaria.
Esprimo la mia solidarietà con Tortuga in Cile, con Eat e Billy in Indonesia e gli anarchici italiani incarcerati per l’operazione Ardire.
Braulio, fratello, sono con te!
Guerra sociale su tutti i fronti!
P.s.: Scrivo poco a causa della debolezza fisica. Non credete a ciò che i media dicono di me. Devono fare il lavoro di sempre.
Mario Lopez, Tripa.
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