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martedì 10 aprile 2012

Il lago Titicaca muore di inquinamento insieme alla gente che ci abita attorno

da http://blogeko.

apr  12
10
Il panorama è sempre quello mostrato dai documentari e dalle foto dei turisti. Ma il lago Titicaca, così ricco di storia e di natura – una superficie di acqua dolce grande più del doppio della Valle d’Aosta a quasi 4.000 metri di altitudine sulle Ande – sta morendo insieme alla gente che abita lungo le sue rive perchè una crescente popolazione preleva tanta acqua dagli immissari (usi domestici, ma soprattutto industriali e agricoli) e ci butta dentro un concentrato di porcherie.
L’organizzazione tedesca Global Nature Fund ha indicato il Titicaca come il lago più minacciato del 2012. La pesca ha smesso di essere una fonte di reddito.
Ampi tratti del lago non sono più azzurri, ma verdi: soffocati dalla crescita di lenticchie d’acqua, piante che banchettano con tutto ciò che, buttato nel lago, non è immediatamente tossico.
La descrizione dei problemi di inquinamento del lago Titicaca tratteggiata dal Global Nature Fund è integrata da un pezzo di approfondimento pubblicato da La Stampa (i link in fondo, come sempre) in cui si dice fra l’altro che navigando nella baia di Cohana
A ogni metro si incontra plastica, liquami e moltissima mucillagine verde, definita dagli scienziati il segnale allarmante della lenta agonia del lago
Nella baia sfocia il Rio Secho dopo essere passato, 80 chilometri più a monte, dalla città di El Alto, ex sobborgo di La Paz (siamo sul lato boliviano del lago, diviso quasi a metà col Perù).
Due milioni di abitanti che non buttano nel fiume solo i liquami: ci sono anche i laboratori clandestini che usano sostanze chimiche per trasformare in cocaina le foglie di coca. E così
È un mix dell’orrore quello che sta strozzando il Titicaca da El Alto. Risultato: la mortalità infantile è arrivata al 10 per cento, il cancro e le infezioni falcidiano la popolazione, perché l’acqua del lago per le comunità indigene è l’acqua che si beve e con cui si cucina
Il Global Nature Fund si sofferma più in generale sul degrado dell’ecosistema, innescato sia dai cambiamenti climatici (la durata della stagione delle piogge si è dimezzata) sia dal massiccio prelievo d’acqua effettuato su tutti gli immissari del Titicaca.
Una parte soltanto di quest’acqua torna nel fiume, sotto forma di scarichi fognari (solo in piccola parte sottoposti a depurazione) e industriali. Il livello del lago, ovviamente, sta calando.
Il risultato è che la pesca – la tradizionale attività di sostentamento attorno al Titicaca – ha cominciato ad essere abbandonata a partire dagli Anni 80. La gente ha cominciato a dedicarsi all’allevamento del bestiame, con il risultato che le rive sono sottoposte a pascolo eccessivo.
L’inquinamento e l’immissione di specie “commerciali”, tipo le trote, stanno facendo (probabilmente hanno già fatto) sparire pesci e anfibi che costituiscono la fauna tipica del luogo.
Restano le isole flottanti fatte di vegetazione, le barche e le capanne di giunchi, i siti archeologici di civiltà pre incaiche che richiamano i turisti nella zona. Resta il panorama. Ma il lago Titicaca, oltre 200 chilometri di lunghezza per 65 di larghezza massima, è diventato un fantasma.
Su La Stampa Titicaca, il lago ucciso dall’inquinamento
Su Global Nature Fund Titicaca, il lago minacciato del 2012
Il lago Titicaca su Wikipedia e su English Wikipedia
Foto Flickr

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