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domenica 25 marzo 2012

Mc Donald's condisce la repressione a NY




La multinazionale McDonald's si è recentemente resa responsabile di una scelta che dimostra l'interscambio, la reciprocità, la simbiosi, tra il dominio in tutte le sue funzioni e questo genere di compagnie. Nel caso specifico si tratta del ruolo che i suoi “ristoranti” (o sarebbe meglio dire i suoi apparati di distribuzione di cadaveri mercificati e di lobotomizzazione di sudditi-consumatori) stanno giocando a New York per supportare, coadiuvare e lubrificare la campagna di perquisizioni corporali e fermi a tappeto inaugurata dalla polizia di New York. 
Questa nuova politica del dipartimento di polizia di NY si chiama in modo quasi pubblicitario: “Stop and Frisk” che si traduce in “fermo e perquisizione”. L'intento dichiarato è quello di risolvere il problema della circolazione di armi da fuoco attraverso le perquisizioni corporali a tappeto in una nazione che come principio culturale e costituzionale difende il diritto del cittadino all'armamento individuale, dove lobby come la National Rifle Association (cartello ultrareazionario delle industrie di armi leggere) giocano un ruolo centrale nelle campagne elettorali repubblicane, dove le campagne per il disarmo della popolazione incontrano prima di tutto un contrasto politico. Ma in questa, come in molte altre strategie repressive pianificate, il ritorno di immagine è ben più importante del livello di sensatezza delle pratiche che vengono scelte. Visto che i politici statunitensi, dall'amministratore locale, dal sindaco di NY al senatore, non possono dire che negli USA, la categoria che chiamano “criminalità” sia in realtà il prodotto di secoli di ghettizzazione razziale e sociale, il prodotto di una società assolutamente violenta e rapace nei suoi processi di selezione sociale ed economica, il risultato della produzione di eccedenze umane incazzate e feroci generate dalle peggiori espressioni di capitalismo ultraliberista, con il mito dell'accumulo di capitale come i loro omologhi socialmente più fortunati, allora cercano di rassicurare le masse con operazioni sceniche di questo genere.  Quindi nei quartieri meno “in” di NY, pattuglie di sbirri fermano a tappeto i passanti in base al loro aspetto e li perquisiscono, formalmente in cerca di armi, ma ovviamente lieti di trovare droghe e quant'altro. Ovviamente, nella stragrande maggioranza dei casi, in base al cosiddetto fenomeno del “racial profiling”, la percentuale di fermati più consistente è composta da afroamericani o ispanici. 
A New York ci si ammazza con molta più facilità che in qualunque metropoli europea, ma risolvere la questione con perquisizioni corporali per le strade vuol dire, come spesso accade, ridurre ogni fenomeno di abbrutimento delle comunità umane a fattori di spicciola sicurezza. Il messaggio che implicitamente viene fatto passare è che a New York si ammazzano un sacco di persone nei quartieri ghetto perché i poveri sono naturalmente più cattivi dei piccolo borghesi, i neri sono geneticamente più cattivi dei bianchi e così via... non perché a qualche centinaio di isolati di distanza ci sono feroci predatori in doppio petto, senza alcun merito, che in un giorno di speculazione finanziaria accumulano più ricchezze di quanto non potrebbero mai fare tutte le famiglie di una palazzina di Queens in un mese. Di fatto, in tutto il mondo moderno, le questioni di “criminalità” e “pubblica sicurezza” servono principalmente per semplificare le strategie di gestione del fatto che le ricchezze e i privilegi sono concentrati in modo abbastanza stravagante, e che individui o gruppi più o meno organizzati agiscono, ogni tanto in modi condivisibili ogni tanto in modi orribili, per prendersi la propria fetta di ricchezze e privilegi.  
Ma cosa centra McDonald's con tutto ciò? Semplice: questa politica di rastrellamenti, fermi e perquisizioni a tutto spiano, dopo un po' risulta insopportabile anche per gli “abitanti non-fuorilegge” dei quartieri in cui viene attuata, e lì trova la sua nicchia sociale McDonald's.
La strategia ci viene introdotta dalle parole di un dirigente della polizia di NY:  
“La campagna Stop and Frisk (fermo e perquisizione) toglie dozzine di armi dalle strade ogni anno, fa sentire sicuri i cittadini rispettabili e fa sapere a potenziali criminali che li teniamo sott'occhio. Tuttavia genera qualche risentimento nelle comunità a basso reddito (testuali parole) dal momento in cui la maggior parte dei fermati risultano innocenti; ma grazie all'aiuto di McDonald's dimostriamo che li comprendiamo. Non possiamo permetterci di cambiare “Stop and Frisk”, ma siamo lieti di compensare chi viene fermato nel tentativo di mantenere la città sicura.”
Da notare la categoria “cittadini rispettabili = farli sentire sicuri” contrapposta a c”omunità a basso reddito = risentite”... da prendere per fame grazie alla complicità di McDonald's. 
Nello specifico McDonald's e il Dipartimento di Polizia di NY hanno lanciato “Three Strikes and You're In!”, tre colpi e sei dentro, “un programma che premia i cittadini per la loro pazienza rispetto alle politiche di fermo e perquisizione attuate dalla polizia di NY”. Da notare tra l'altro, che “Three Strikes and You're In!” gioca con il nomignolo dato alla legge statunitense sulla recidiva (denominata in gergo da baseball Three Strikes and You're OUT!) che punisce con l'ergastolo chi abbia commesso 3 reati violenti (tra cui rapina e furto con scasso) e che in generale consente all'apparato detentivo americano di sequestrare  per lunghi periodi migliaia di persone che sopravvivono in maniera extra-legale; legge che tra l'altro ha ispirato la cosiddetta ex-Cirielli in Italia che attualmente è tra le principali cause della bulimia dell'apparato detentivo italiano.  

Di fatto, grazie a questo programma congiunto di McDonald's e Polizia, i cittadini fermati, perquisiti e rilasciati senza accuse per almeno tra volte, possono avere diritto ad un Happy Meal, ovvero il kit alimentare base di queste latrine di pagliacci. Per poter ottenere il loro Happy Meal (letteralmente Pasto Felice), i fermati devono segnarsi il numero di distintivo del poliziotto fermante, il luogo e l'orario del fermo, quindi scriverli su un modulo reperibile nei punti McDonald's. A questo punto avranno diritto ad un buono per un hamburger, una porzione di patatine fritte, una bibita, il tutto denominato Happy Meal. “Salve, è la terza volta che mi fermano e mi perquisiscono, vorrei un Pasto Felice”.
Un portavoce di McDonald's dichiara in merito: “Questo è semplicemente uno dei modi in cui McDonald's ricambia le comunità di cui facciamo parte. Siamo orgogliosi di fornire cibo abbondante, soddisfacente, economico, in aree in cui altre catene non osano operare. Con il programma Three Strikes and You're In! stiamo mostrando a queste comunità che comprendiamo i loro problemi di sicurezza e di libertà civili”.
Ovviamente sono esclusi dal programma i non-cittadini (quindi i migranti irregolari) e i pregiudicati. 
Semplicemente l'ennesimo passo di molecolarizzazione dell'apparato repressivo, di bastone e carota (in questo caso fermo e hamburger), di trasformazione e fusione di ogni appendice del sistema, anche i fast food, in strumenti dell'apparato di gestione poliziesca dei quartieri poveri. 
Insomma, aggiungete questa notizia ai diversi promemoria per odiare fenomeni come McDonald's.

fonte : informa-azione

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