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mercoledì 7 marzo 2012

Grecia: lettera dall'ospedale occupato di Kilkis

 
 
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I lavoratori dell’Ospedale di Kilkis, a nord di Salonicco, hanno occupato il nosocomio e lo stanno gestendo sotto il loro controllo. Questa lettera è stata indirizzata al sito www.marxist.com come ringraziamento per l’appoggio alla loro lotta e descrive efficacemente il crollo delle condizioni di vita e di lavoro ma anche la determinazione dei lavoratori greci.
Lettera da Leta Zotaki,
presidente dell'E.N.I.K., ospedale di Kilkis, Grecia


Ciao a tutti.
Grazie molte per il vostro interessamento e il vostro appoggio.
L'occupazione dai parte dei lavoratori dell'ospedale di Kilkis è cominciata Lunedì 20 Febbraio alle 8.30 locali.
Questa occupazione non riguarda solo noi, i medici e i lavoratori dell'ospedale di Kilkis. Non riguarda nemmeno solo il sistema sanitario nazionale greco, che in verità sta crollando. Stiamo combattendo perché quello che è veramente in pericolo adesso sono i diritti umani e le nostre vite. E questa minaccia non è contro una sola nazione, pochi paesi o poche fasce sociali ma riguarda la classi sociali medie e basse in Europa, America, Asia, Africa, nel mondo intero.
La Grecia di oggi è la fotografia del domani di Portogallo, Spagna, Italia e del resto dei paesi di tutto il mondo.
I lavoratori dell'ospedale di Kilkis e della maggior parte degli ospedali e degli ambulatori in Grecia ricevono gli stipendi in ritardo e alcuni di loro si vedono i salari ridotti praticamente a zero. Uno dei miei colleghi è stato trasferito in cardiologia in stato di shock quando si è accorto che invece di ricevere i soliti 800 euro (si, è questo lo stipendio mensile) dallo stato, ha ricevuto un avviso che diceva che non solo non sarebbe stato pagato questo mese ma avrebbe dovuto restituire 170 euro. Altri lavoratori sono stati pagati solo 9 (nove) o 4 euro o anche meno per questo mese. Quelli di noi che ancora ricevono uno stipendio li aiuteranno in ogni modo che possono.
Questa è una guerra contro la gente comune, contro l'intera popolazione. Quelli che sostengono che il debito pubblico della Grecia sia il debito dei greci, mentono. Non è il debito dei greci. È stato creato dai governi in collaborazione con i banchieri con l'intento di schiavizzare la gente.
I prestiti  alla Grecia non sono utilizzati per gli stipendi, le pensioni e la previdenza pubblica. È esattamente l'opposto: stipendi, pensioni e previdenza sono utilizzati per pagare i banchieri. Stanno mentendo. Contrariamente a quanto sostengono, essi non vogliono una società libera dal debito.
Essi stessi hanno creato il debito (con l'aiuto dei governi e dei politici corrotti) per il loro stesso profitto. Hanno messo un banchiere a fare il primo ministro per assicurarsi che "l'affare" venga portato a termine. Il nostro primo ministro Loukas Papadimos non è stato eletto da nessuno. È stato investito dalla Banca Centrale Europea e dai banchieri con l'aiuto dei politici corrotti europei e greci. Questo è il loro moto d'intendere la "democrazia"!
I debiti sono creati dai banchieri che monetizzano l'aria fritta e accumulano interessi grazie ai nostri governi che glielo consentono. E poi continuano a sostenere che per questi debiti siamo tu ed io e i nostri figli e nipoti che dovremo pagare con le nostre risorse economiche personali e nazionali, con le nostre stesse vite. Ma noi non gli dobbiamo niente. Al contrario, sono loro che devono alla gente la gran parte delle fortune che hanno accumulato grazie ai politici corrotti.
Se non apriremo i nostri occhi davanti a questa verità, diventeremo presto tutti schiavi, lavorando per 200€ al mese o anche meno. Almeno per quelli di noi che avranno ancora un lavoro!
Nessuna assistenza sanitaria, niente pensione, senza tetto e indigenti, come è adesso per i miei concittadini in Grecia. Migliaia di loro vivono per strada nell'indigenza.
Non abbiamo alcuna intenzione di dipingere la realtà più scura di quello che è. Questa situazione non è colpa di un errore o di un incidente economico o finanziario. È l'inizio di una triste fase di un lungo processo conseguenza di un piano progettato con molta cura, un processo cominciato decenni fa.
Dobbiamo combattere uniti contro questo piano neoliberale. Ed è questo che stiamo facendo adesso a Kilkis e in tante città in tutto il mondo.
Per il momento non abbiamo ancora considerato l'ipotesi di aprire un conto per le donazioni in sostegno alla nostra lotta. Potemmo comunque averne bisogno fra qualche mese o addirittura qualche settimana, se la situazione dovesse peggiorare. Quello di cui abbiamo più bisogno è sostegno e visibilità. Le singole lotte locali in tutto il mondo devono essere diffuse e devono ottenere un sostegno di massa se vogliamo vincere la guerra contro questo sistema corrotto. Se vi viene in mente qualunque altro metodo per diffondere le nostre idee e notizie su di noi, ne saremo lieti.
Ancora, non vi ringrazieremo mai abbastanza per le vostre parole affettuose. La vostra solidarietà ha un profondo significato per noi.
Potete contattarci al seguente indirizzo email: enosi.kilkis@yahoo.gr

Vostra,
Leta Zotaki,
direttore del Dipartimento di radiologia, Ospedale di Kilkis
Membro del consiglio generale dei lavoratori,
Presidente di E.N.I.K. (Unione dei medici del sistema sanitario nazionale greco, Kilkis)

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