da anarchaos
PIÙ VALLI, MENO MONTI
La repressione non ferma le lotte
ALL’ALBA DI GIOVEDÌ 26 GENNAIO, in una maxi-operazione repressiva vengono perquisite 52 persone in tutta Italia, 26 arrestate e una quindicina sottoposte a varie misure restrittive che vanno dagli arresti domiciliari all’obbligo di dimora al divieto di soggiornare a Torino. Le accuse – resistenza, violenza e danneggiamento aggravato – si riferiscono alla resistenza contro lo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena il 27 giugno e all’assedio di massa del fortino del TAV il 3 luglio.
Compatta la solidarietà della Valsusa, numerose le iniziative in tutta Italia: presìdi, cortei spontanei, azioni contro i giornali, occupazioni di stazioni e sedi di Trenitalia si svolgono da Palermo a Torino, da Cagliari a Trento.
Questo attacco repressivo non è solo il maldestro tentativo di dividere il movimento NO TAV in buoni e cattivi o un test per verificarne la risposta in vista di altri arresti. L’operazione condotta da polizia, magistratura e mass media è un messaggio a tutti coloro che lottano, soprattutto in un periodo in cui il governo Monti è attaccato da più parti.
Se è necessario quindi rispondere con forza alla repressione, è altrettanto necessario rilanciare e radicalizzare le pratiche di lotta contro cui questa repressione è rivolta.
Come abbiamo già scritto e ripetuto in tanti: “In quei boschi, dietro quelle barricate, davanti a quelle recinzioni c’eravamo tutti. Si parte e si torna insieme”.
Tanti giovedì 26 gennaio non sono tornati.
Li vogliamo tutti liberi. Subito.
A Juan – nostro amico e compagno ora richiuso nel carcere di Trento – e a tutti gli altri va la nostra piena solidarietà.
PRIMA O POI QUELLE RECINZIONI ANDRANNO GIÙ.
DI BLOCCO IN BLOCCO, DI RIVOLTA IN RIVOLTA, LA LIBERTÀ TRIONFERÀ SULLA MERCE,
E LA VITA SULLA MORTE.
anarchici di Trento e Rovereto
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