da .contrainfo.
Ieri, 7 Febbraio, un picchettaggio di più di dieci persone si è svolto nei pressi dell’ambasciata Serba a Mosca contro la ripresa del procedimento giudiziario contro gli anarchici serbi – il cosiddetto “Belgrad Six” (BG6). Quest’azione, che fa parte di una campagna di solidarietà internazionale, è stata organizzata dal gruppo di Mosca “Azione Autonoma” (Автономное Действие) a cui hanno partecipato anche i membri della “Confederazione degli anarco-sindacalisti rivoluzionari” (sezione russa dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori) ed attivisti libertari moscoviti.
La manifestazione si è svolta dalle 19.00 alle 19.45 in una serata gelida. I partecipanti portavano bandiere rosso nere, una striscione su cui si leggeva “Libertà per gli anarchici serbi”, cosi’ come cartelli come “Solidarietà con i Belgrad Six” (in inglese), ” Il cazzo per voi, invece dei 18 euro” (in Serbo), un testo del AIT-SP (anche in Portoghese), etc.
Ricordiamo che gli anarchici serbi Tadej Kurepa, Ratibor Trivunac, Ivan Savic, Ivan Vulovic, Nikola Mitrovic e Sanja Dojkic vennero arrestati nell’autunno del 2009 con l’accusa di “terrorismo internazionale”. Furono arrestati dopo un’azione di solidarietà verso i prigionieri Greci davanti l’ambasciata Greca di Belgrado. Durante l’azione, una molotov ruppe una finestra causando un danno stimato in 18 euro. Tuttavia , secondo le accuse, i “Belgrad Six” hanno difronte una pena di 15 anni di reclusione.
Dopo una lunga campagna internazionale di proteste, sono stati pienamente assolti nel Giugno 2010 dalla Corte Suprema di Belgrado, che decise che non vi era nessuna base per un verdetto di colpevolezza per nessuna delle accuse.
L’accusa presentò ricorso, ma la Corte d’Appello non ha risposto finchè non sono emerse adeguate motivazioni politiche. Solo pochi giorni dopo le manifestazioni anti militariste contro il vertice NATO che si svolse a Belgrado nel Giugno 2011, durante le quali fù arrestato Ratibor Trivunac, la Corte d’Appello ha accolto il ricorso della procura ed ha istruito un nuovo processo contro i sei.
Inizio del nuovo processo oggi, 8 Febbraio, 2012
Per gli organizzatori della campagna di solidarietà internazionale, è ovvio che l’unico scopo della ripresa della farsa giudiziaria contro i “Belgrad Six” è intesa come pressione politica contro il movimento anarchico serbo.
Fonti: 1, 2
La manifestazione si è svolta dalle 19.00 alle 19.45 in una serata gelida. I partecipanti portavano bandiere rosso nere, una striscione su cui si leggeva “Libertà per gli anarchici serbi”, cosi’ come cartelli come “Solidarietà con i Belgrad Six” (in inglese), ” Il cazzo per voi, invece dei 18 euro” (in Serbo), un testo del AIT-SP (anche in Portoghese), etc.
Ricordiamo che gli anarchici serbi Tadej Kurepa, Ratibor Trivunac, Ivan Savic, Ivan Vulovic, Nikola Mitrovic e Sanja Dojkic vennero arrestati nell’autunno del 2009 con l’accusa di “terrorismo internazionale”. Furono arrestati dopo un’azione di solidarietà verso i prigionieri Greci davanti l’ambasciata Greca di Belgrado. Durante l’azione, una molotov ruppe una finestra causando un danno stimato in 18 euro. Tuttavia , secondo le accuse, i “Belgrad Six” hanno difronte una pena di 15 anni di reclusione.
Dopo una lunga campagna internazionale di proteste, sono stati pienamente assolti nel Giugno 2010 dalla Corte Suprema di Belgrado, che decise che non vi era nessuna base per un verdetto di colpevolezza per nessuna delle accuse.
L’accusa presentò ricorso, ma la Corte d’Appello non ha risposto finchè non sono emerse adeguate motivazioni politiche. Solo pochi giorni dopo le manifestazioni anti militariste contro il vertice NATO che si svolse a Belgrado nel Giugno 2011, durante le quali fù arrestato Ratibor Trivunac, la Corte d’Appello ha accolto il ricorso della procura ed ha istruito un nuovo processo contro i sei.
Inizio del nuovo processo oggi, 8 Febbraio, 2012
Per gli organizzatori della campagna di solidarietà internazionale, è ovvio che l’unico scopo della ripresa della farsa giudiziaria contro i “Belgrad Six” è intesa come pressione politica contro il movimento anarchico serbo.
Fonti: 1, 2
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