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martedì 14 febbraio 2012

Milano: Vigile urbano spara e uccide un giovane

da osservatoriorepressione

Si chiamava Valentino Gomez. Di lui per ora sappiamo solo che era cileno, aveva 29 anni, viveva a Milano ed era pregiudicato. Sappiamo le ricostruzioni fatte da chi lo ha ammazzato dopo un lungo inseguimento, come nei migliori film d’azione. Sappiamo,( ma siamo certi sia la verità?) che stava partecipando ad una rissa, che era scappato prima in automobile e poi a piedi, con un suo connazionale, inseguito da due vigili urbani.

Sappiamo infine – e la storia sembra un eterno già visto – che un vigile ha sparato, dice, per legittima difesa. Uno strano racconto secondo cui uno dei due fuggitivi era armato, il vigile avrebbe sparato per primo e avrebbe colpito Valentino, disarmato che era riuscito nel frattempo a frapporsi fra le pallottole e l’amico.
Al termine dell'interrogatorio dell'agente, durato fino a tarda notte, il vigile è stato indagato per  in omicidio volontario. L'accusa, in un primo momento era di «eccesso colposo di legittima difesa», . A pesare, secondo quanto trapela, anche le testimonianze dei colleghi dell'agente.La pistola d’ordinanza ai vigili urbani è stata una battaglia che ha visto insieme sindaci di centro destra e di centro sinistra, si può sperare che questa morte assurda porti il sindaco Pisapia a revocare tale aberrazione. Poco tempo fa nel capoluogo lombardo si è pianta la morte di un vigile investito dal guidatore di un Suv, giustamente ci si indignò. La vita di Valentino valeva di meno?


Stefano Galieni

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