LE PRIGIONI PRIVATE NELLO STATO DEL VICTORIA (AUSTRALIA): PARTE DI UNA INDUSTRIA
MONDIALE
Con poca pubblicità e quasi nessuna contestazione del meccanismo degli appalti,
il governo Kennet
è riuscito a completare il suo piano di privatizzazione
del sistema penitenziario
dello Stato
di Victoria: prigioni private per circa l'80% delle donne
incarcerate e per il 45% del totale
dei prigionieri del Victoria.
Tutto questo è avvenuto senza che sia circolata alcuna
informazione in merito a questi appalti
per una clausola istituita dal governo Kennet a difesa della
cosiddetta "riservatezza commerciale"
(vi è un analogia con quanto avviene in Italia con quei tipi di
privatizzazione che lo stato
conduce attraverso trattative private, che vengono scarsamente
pubblicizzate e di cui spesso
si viene a sapere solo a fatti compiuti ndt).
Questa clausola rende virtualmente impossibile ai gruppi che
intervengono nel sociale e a chiunque
sia interessato, accedere alle informazioni circa le proposte di
privatizzazione o le gare di appalto.
La stessa clausola è stata anche utilizzata nel caso di altri
grandi affari con l'obiettivo di
nascondere alla maggioranza della popolazione fatti riguardanti
impopolari progetti di speculazione
come il Crown Casino, l'Albert Park Grand Prix, il Citylink,
la privatizzazione dell'industria
elettrica... e la lista potrebbe proseguire.
Allo stesso tempo, invece, le lobbies del grande business sono riuscite
a volgere a loro favore il
sistema giudiziario ottenendo la condanna di molti attivisti.
Queste condanne, così come il fatto che le stesse corporation abbiano
ripetutamente inviato lettere
piene di minacce a quegli stessi attivisti, mostrano chiaramente come queste
grandi imprese temano che
l'opinione pubblica possa essere informata della loro storia e delle loro
attuali speculazioni.
E molto probabilmente la maggior parte di queste compagnie hanno veramente
una storia che
preferirebbero tener segreta.
Le compagnie di cui stiamo parlando sono la Australian Correctional
Management (A.C.M.), la
Corrections Corporation of Australia (C.C.A.) ed il Group 4 Remand
Services Ltd.
La Australian Correctional Management
La ACM, che ha ottenuto l'appalto per una prigione maschile da 600
posti a West Sale, è di proprietà
della American Wackenhut Corporation e attualmente sta gestendo il
Junee Correctional Centre in N.S.W.
e la Arthur Gorrie Remand and Reception nel Queensland.
Entrambe queste prigioni sono state afflitte da problemi sin dalla
loro apertura.
Le rivolte e le agitazioni a Junee sono state innumerevoli a causa
del personale senza esperienza,
con una formazione veramente insufficiente e pagato di meno rispetto
ai loro colleghi impiegati
dallo Stato, a fronte di peggiori condizioni di lavoro.
Un gran numero di agenti di basso grado, con solo uno o due anni di
esperienza nel sistema carcerario
statale, fu collocato (con procedure poche chiare) dalla A.C.M. come
assistente/rappresentante del
direttore del carcere di Junee, ruolo che normalmente è ricoperto da agenti
con dieci o più anni di
esperienza.
Questa circostanza ha avuto un impatto molto pesante sui quei detenuti
così sfortunati da essere
incarcerati in questa prigione, in cui episodi di violenza e di abuso
di droghe avvengono in una
percentuale maggiore di quella ordinaria e ha determinato numerose
proteste per la assoluta mancanza di
programmi educativi e formativi all'interno della prigione.
Ma sicuramente l'aspetto più drammatico del disordine determinato
dalla logica di profitto è il numero
di quanti sono morti in questa prigione di media sicurezza.
Dall'aprile del 1993 ci sono state quattro morti fra i detenuti
a Junee: una per omicidio, due per
suicidio e una quarta relativa ad un episodio la cui dinamica
deve ancora essere determinata
dall'inchiesta giudiziaria.
Lo Arthur Gorrie Remand and Reception Center di Brisbane
segue purtroppo la stessa "tradizione A.C.M." e
la sua gestione è oggetto di una grande quantità di proteste
per l'affollamento e la mancanza di
servizi. In questo carcere vi sono stati otto morti fra i detenuti
dal novembre 1992 al settembre 1995,
che vuol dire una percentuale di decessi che non può essere paragonata
con quella di qualsiasi altra
prigione in questo decennio.
Se si vuole avere un quadro realistico di quello che può accadere
in una prigione privata, allora si
devono esaminare le prigioni della American Wackenhut Corp.
Funzionari di questa compagnia sono stati accusati
(e sono state fornite le prove) di essersi
appropriati indebitamente di più di 700.000 dollari dei fondi pubblici del
Texas. Questi fondi statali,
che erano destinati a programmi di riabilitazione dalla tossicodipendenza,
venivano invece usati per
l'acquisto di telefonini ed per viaggi privati in Inghilterra.
Alla prigione di Lochart della Wackenhut, lavorano in subappalto altre
tre compagnie private.
Una di queste, la Lochart Technologies Inc, che produce componenti
meccanici, con il lavoro dei detenuti
è riuscita a costruirsi una nuova fabbrica e quindi ha chiuso i propri
impianti di Austin (Texas),
licenziando i dipendenti e traslocando nella fabbrica-prigione tutti
i macchinari industriali.
Chiaramente i detenuti di Lochart vengono pagati con salari minimi e
l'amministrazione carceraria ne
trattiene l'80%.
Purtroppo in tutto questo non ci sarebbe niente di cui stupirsi se non fosse che
il Wackenhut's Board
[la direzione - ndt] del carcere e composta da ex-membri del F.B.I., della C.I.A.
e delle forze armate
americane.
La Correction Corporation of Australia
La Correction Corporation of Australia (C.C.A.), che concorre per l'appalto di
una prigione femminile da
125 posti a Melton, partecipa alla gestione del Borallan Correctional Centre
in Queensland. Anche se la
compagnia e il governo del Queensland parlano di questa prigione dipingendola
come una prigione privata
modello, entrambi nascondono l'accordo in base al quale in questa prigione
non viene trasferito alcun
detenuto che richieda protezione, che abbia tendenze suicide, disfunzioni
psichiatriche o che necessiti
di sorveglianza medica a lungo termine.
Non è un caso allora che se ne possa parlare come di un carcere modello dal
momento che tutti i detenuti
sono soggetti che possono essere facilmente tenuti sotto controllo. E infatti
ùal Borallan Correctional
Centre, dalla sua apertura nel 1990, c'è stato un solo caso di morte nella
popolazione detenuta.
La C.C.A. è di proprietà della Correction Corporation of America che gestisce,
sin dal 1983, alcune
prigioni negli stati del sud degli USA e cioè Texas, Tennessee, Florida e
New Mexico, tutti Stati che
sembrano quasi essere in gara tra loro per vedere chi riesce ad imprigionare
il maggior numero di
persone.
In questi stati non esiste praticamente nessuna forma di rappresentanza
delle pur vaste popolazioni di
detenuti, il che si accorda perfettamente con la "filosofia" di compagnie
come la Correction Corporation
of America, che su una situazione di questo tipo fonda i propri profitti.
Il direttore della C.C.A. è un certo Don Hutto, ex direttore di carcere
in Virginia ed in Arkansas. che
fu condannato dalla Corte Suprema degli Stati Uniti per violazioni all'
ottavo e al quattordicesimo
emendamento della costituzione americana, in relazione a "crudeli ed
insoliti metodi punitivi". Questa è
la persona che Jeff Kennet vuole collocare a guardia di donne detenute.
Il Group 4 Remand Services Ltd
Il Group 4 Remand Services Ltd, che concorre per l'appalto della gestione
di una prigione maschile da
600 posti (destinata a detenuti in attesa di giudizio) a North Laverton,
è un impresa britannica che si
è sviluppata in Australia sin dalla fine degli anni 70.
Questa corporation ha recentemente cercato di acquisire delle quote
nella privatizzazione del sistema di
trasporto pubblico di Adelaide e gestisce il Mt. Gambier Correctional Centre:
in soli sette mesi
dall'apertura (giugno 1995) è già morto un detenuto.
Il Group 4 gestisce attualmente il Wolds Remand Centre e la Buckley Hall Prison
in Gran Bretagna.
Il sistema carcerario britannico è stato fatto oggetto di un programma radicale
di privatizzazione, in
modo analogo a quello in atto nello stato australiano del Victoria. un programma
di privatizzazione che
ha tra i suoi risultati quello di un incremento delle aggressioni rispetto alla
media delle prigioni
statali e rapporti sugli incidenti pieni di omissioni.
La Correction Corporation of America che gestisce la prigione di Blakenhurst
ha ricevuto multa di oltre
40.000 sterline per questi motivi.
Un agente di Blakenhurst è stato arrestato a causa della morte di un uomo di
33 anni, Alton Manning,
dopo un pestaggio. Il Wolds Remand Centre è stato fatto oggetto di molte pro
teste dopo questo episodio,
ma il Group 4 è riuscito a darsi una "riverniciatura" grazie anche all'aiuto
di diversi giornali.
Stephen Twinn, il direttore operativo del Group 4, ha affermato sull'Herald
Sun di Melbourne del
13-4-96, che la sua compagnia voleva ovviare alla "cultura negativa
fra il personale di servizio
a Pentridge" attraverso il taglio dei costi di detenzione da 65.000 a 36.000
dollari all'anno.
Una riduzione dei costi che può essere raggiunta in una moderna (e costosa)
prigione solo attraverso
l'abbassamento dei livelli del personale, l'assunzione di agenti con poca o
nessuna qualificazione ed
esperienza, e pagando salari più bassi di quelli statali.
Questo facilmente determinerà una situazione negativa fra i detenuti ed
il personale di servizio,
certamente peggiore di quella che già constatiamo nelle prigioni statali.
Uno degli aspetti più inquietanti di questo schema di privatizzazione è
il fatto che questa ha portato
alla creazione di 450 posti in più nell'apparato carcerario del Victoria,
quando invece le statistiche
del governo indicano una caduta del 4% del tasso di criminalità.
Si capisce il perché guardando all'esperienza americana, in cui gli
imprenditori di
prigioni private
costruiscono sempre più carceri e fanno pressioni sulle autorità governative e
sulla magistratura per un
incremento del tasso di carcerazione.
per maggiori informazioni:
http://www.controappunto.org/carcereerepressione/bollettinomumia.htm
http://utenti.tripod.it/mumia/scr/sc03r.htm
e... http://www.wackenhut.com/ Il sito della più grande azienda di lager privati
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