da http://blogeko
gen 12
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Non millenarismo, ma vil denaro: iniziative turistico-apocalittiche per attirare nel corso dell’anno la bellezza di 52 milioni di visitatori sui siti archeologici Maya.
In programma anche la costruzione di un hotel nella riserva naturale di Calakmul, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. La fine del mondo come noi lo conosciamo – la fine di queste brutture – non è affatto una cattiva idea…
Per dare un’idea di cos’è Calakmul, ecco un video che ha in apertura il logo del Governo messicano: presenta la riserva come la seconda superficie forestale americana dopo l’Amazzonia. Le didascalie sono chiare, anche se in spagnolo.
Calakmul è un luogo unico, in cui si mescolano storia (le città Maya, le piramidi, i templi…) e natura: i giaguari e i puma, i pappagalli e le orchidee.
http://www.youtube.com/watch?v=sZPD7A3-SH0&feature=player_embedded
E lì dentro, appunto, le autorità vogliono costruire un hotel gestito dallo Stato. La notizia, senza ulteriori particolari, è citata da varie testate che danno spazio alle iniziative messicane per il 2012.
Si apprende fra l’altro che la marcia verso il fatidico 21 dicembre (la data che segnerebbe la fine del 13° baktum, ossia dell’attuale ciclo cosmico) sarà scandita nei vari siti Maya da ciclopici orologi digitali e dal seppellimento di oggetti in “capsule del tempo” da aprire solo fra 50 anni.
Se tanto mi dà tanto, l’hotel nella riserva naturale di Calakmul, oltre ad essere costruito nel posto meno indicato, non sarà neanche un campione di sobrio minimalismo.
Su Business Week il Messico lancia nei siti Maya il conto alla rovescia verso l’apocalisse
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