da http://blogeko
gen 12
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Il vocabolo “Fukushima” non viene citato nel comunicato stampa, ma l’accostamento sorge – come si suol dire – spontaneo: anche perchè moltissima acqua radioattiva di Fukushima è finita nel Pacifico.
La morìa va avanti dalla metà di luglio, e tutte le analisi finora non hanno cavato un ragno dal buco: appurato solo che non si tratta di un virus. Ora sulle foche vengono effettuati anche i test relativi alla radioattività (nessuna variazione registrata nelle acque americane): i risultati arriveranno fra diverse settimane.
Vi faccio vedere le foto delle foche malate diffuse dal Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration): gli animali mostrano (poveretti!) lesioni e irritazioni alla pelle, talora con sanguinamento, e chiazze prive di pelliccia: e altro è emerso dalle autopsie.
La foto qui a lato mostra come è ridotta la pelle delle pinne posteriori in un animale malato.
Il Noaa ha dichiarato un “unusual mortality event” per le foche dell’Alaska: significa che un alto numero di animali è morto in modo inaspettato, e che è necessario trovare il modo di fronteggiare l’evento.
Al Noaa è in corso la procedura per dichiarare un “unusual mortality event” anche per i trichechi dell’Alaska: ma le foche e trichechi sono malati anche sulle coste della Russia e del Canada, il che – dice il Noaa – suggerisce una malattia trasmissibile o una causa ambientale comune.
Accanto, le lesioni sul muso di una foca. Dalla metà di luglio in Alaska si sono trovati più di 60 foche morte (perlopiù foche dagli anelli) e 75 foche malate, e le segnalazioni continuano ad affluire.
Alcuni degli animali malati hanno il respiro affannoso e appaiono letargici. Autopsie e esami di laboratorio hanno individuato fluidi nei polmoni, macchie bianche sul fegato, escrescenze anomale del cervello.
Per ora, nessun caso di contagio agli uomini (nelle piccole comunità dell’Alaska è diffusa la caccia alle foche, che rappresentano un’importante fonte di sostentamento), ma non si sa con certezza se la malattia è trasmissibile.
Visto che non si tratta di un virus, le ipotesi sulla causa della malattia riguardano, oltre alla radioattività, problemi al sistema immunitario (a volte i linfonodi sono infatti più piccoli del dovuto), micosi, biotossine prodotte da attività umane, stress legato ai cambiamenti climatici. Se ci saranno aggiornamenti, lo saprete.
Il comunicato stampa di Noaa Alaska mortalità inusuale fra le foche e l’approfondimento
Su Reuters le foche malate dell’Alaska sottoposte a test per la radioattività
Foto, foto
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