da autistici.org
Alle dieci di sera, ai microfoni di Radio Blackout, una voce dal Cie di Torino. È di un recluso dell’area bianca del Centro che racconta di come il suo compagno di cella Adil se ne stia appollaiato sul tetto dalle tre del pomeriggio. Proprio da quando i funzionari dell’Ufficio immigrazione gli hanno detto di prepararsi per il viaggio. Lui, che con tutti i parenti e tutta la vita in Italia non ne vuol sapere proprio di andarsene in Marocco, sul tetto prima ci è salito disperato per buttarsi: ma poi ci è rimasto per resistere. I poliziotti hanno fatto finta di niente e han fatto partire l’aereo senza di lui, sperando di vederlo ritornare veloce dentro alle gabbie. Ma lui è rimasto là in cima, armato solo delle coperte e del cibo che gli han passato i suoi compagni di prigionia, determinato a resistere ancora.
Ascolta il racconto trasmesso in diretta dalla radio:
Aggiornamento ore 2.00. Attorno all’una di notte, dentro al Centro sono arrivati i pompieri e hanno provato a fare scendere Adel. Lui ha spinto via la scala ed è rimasto dov’era, nonostante il freddo e tutto. Dopo una mezz’oretta un gruppone di solidali è andato a salutarlo rumorosamente di là dalle mura.
Aggiornamento 20 dicembre, ore 13.00. Adil è ancora sul tetto, dopo una nottata “tranquilla” ed una nuova mattinata: oramai sono ventidue ore che resiste.
Aggiornamento 20 dicembre, ore 23.00. Adil resiste sul tetto, dove è determinato ad attendere la risposta del giudice ad un suo ricorso che avrebbe dovuto essere discusso oggi. Nel pomeriggio, un gruppo di compagni è andato a portargli un saluto dalle panchine di corso Brunelleschi.
Aggiornamento 21 dicembre, ore 15.00. Un’altra notte sul tetto per Adil.
macerie @ Dicembre 19, 2011
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