da .osservatoriorepression
La Cosenza antirazzista, assieme ai tanti compagni e fratelli migranti, stamattina si è data appuntamento davanti alla prefettura per un partecipato e pacifico presidio “antirazzista” e “antifascista”. Non poteva passare nel silenzio la barbara uccisione di Mor e Modou che è stata solo l'ultimo e piu' violento stadio di un lungo processo che ha visto sedimentare un senso comune “razzista” in Italia. Tutto questo è avvenuto non solo per l'opera di propaganda di forze dichiaratamente razziste e neonaziste, come casa pound, blocco studentesco, alternativa popolare e feccia simile ma anche grazie agli atteggiamenti giornalieri di piccoli e grandi amministratori e delle forze dell'ordine. Tutti ricordano le famose ordinanze, sull'onda delle tante emergenze sicurezza, contro i “pericolosi” lavavetri e le campagne di massa contro il pericolo “rumeno” all'indomani dell'omicidio Reggiani. Ma fa tanta rabbia osservare l'ipocrisia del nostro stato che si affanna a bollare come isolato gesto razzista quello commesso dalla feccia “fascista” fiorentina mentre poi da mandato alle proprie forze dell'ordine di attuare una persecuzione giornaliera verso i migranti che risiedono in Italia.
Questa persecuzione istituzionalizzata tocca vette intollerabili come mostra bene l'episodio di stamattina a Cosenza. Dopo il pacifico sit-in una volante si avvicina a tre compagni di cui un giovane ghanese di nome Justice. Dopo la solita ingiustificata identificazione Justice viene portato in questura:“Lo portiamo a prendere solo un caffè” dice il poliziotto. In realtà a Justice viene trattenuto piu di tre ore e alla fine viene rilasciato con un bel decreto di espulsione.
Il semplice fatto che piu' volanti ronzassero intorno al presidio è già intollerabile, ma che poi la polizia approfitti di un tremendo momento di raccoglimento e dolore per colpire i migranti è veramente incredibile e la dice lunga sulla sincerità del cordoglio istituzionale dinanzi ai fatti di Firenze. Ma dobbiamo riconoscere alla questura cosentina il primato, ben poco onorevole, di aver usato “la giornata internazionale dei diritti del migrante” e il il sit-in pacifico, per un motivo cosi doloroso, per colpire il nostro fratello Justice compiendo un capolavoro di cinismo e barbaro razzismo.
La verità è che l'Italia è uno stato intrinsecamente razzista, dai suoi gangli amministrativi e istituzionali periferici fino ad arrivare ai governi, di centro destra e centro sinistra, autori delle sciagurate leggi Turco-Napolitano e Bossi-Fini. Ma noi, oggi come sempre, lotteremo al fianco dei nostri fratelli migranti perchè non riconosciamo nessuna clandestinità se non quella dei fascisti.
CPOA RIALZO
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