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martedì 20 dicembre 2011

Fukushima: Otsuka Norikazu non può più sdrammatizzare

da http://www.ilcittadinoonline.i

Il presentatore mangiò verdura contaminata. Ora è malato di leucemia

Fukushima: Otsuka Norikazu non può più sdrammatizzare
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SIENA. In queste ore sta facendo il giro del mondo una notizia terrificante. Uno dei presentatori più noti di Fuji Tv, Otsuka Norikazu, si è ammalato di leucemia linfocitica acuta, suscitando grande impressione nel paese del sol levante. Un po' perché Otsuka è una star del piccolo schermo adorata dal pubblico, ma molto perché nella trasmissione che conduce  da 17 anni, Mezamashi (svegliarsi, in giapponese), aveva mangiato in diretta alcuni piatti di verdure contaminate provenienti dalla zona di Fukushima, con l’intento di sdrammatizzare la situazione e per rasserenare gli animi. Una plateale campagna filogovernativa, di cui conosciamo la quantità di bugie raccontate in funzione antipanico. Ma lo show ha avuto un esito drammatico: il sei novembre è arrivata la rivelazione shock sulla leucemia contratta. Otsuka ha dichiarato sul sito di Fuji TV, il network che ospita il suo programma: “Voglio fare una pausa a causa di una malattia improvvisa e inaspettata, e prometto però di resistere con tutte le mie forze e tornare, in pochi mesi, sano e sorridente come al solito”. Il presentatore, ricoverato in ospedale, ha già cominciato la chemioterapia e l’utilizzo di farmaci anticancro. La possibilità che se la cavi, in realtà, secondo i medici, è del 30% e il periodo di trattamento curativo potrebbe durare oltre cinque anni.
Quella di Otsuka è una delle tante iniziative disinformative tentate per distogliere l’attenzione dei cittadini sulle conseguenze assurde e inumane provocate dalla distruzione della supersicura centrale atomica di Fukushima. All’inizio di novembre il politico democratico Yasuhiro Sonoda aveva destato scalpore bevendo, nel corso di una conferenza stampa, un bicchiere di acqua proveniente proprio dagli impianti contaminati. L'incidente  nucleare dell’ 11 marzo scorso non è stato seguito con la dovuta attenzione dai governanti nipponici. Per limitare i danni economici, il divieto di vendita e l’acquisto di latte, ortaggi e carni ha bloccato i prodotti provenienti da un raggio di 20 chilometri dal luogo del disastro, invece dei 30 che sarebbero stati una distanza minima di sicurezza. In più, le restrizioni sono state revocate dopo appena un paio di settimane. Ora in ogni angolo dell’isola di Honsu e perfino nella capitale Tokyo i cittadini, armati di contatori geiger, fanno a gara a cercare angoli reconditi dove si è depositata la radioattività, anche a 200 chilometri dall’epicentro. Il danno ambientale, compreso l’inquinamento dei mari, dicono sia stato circoscritto, ma non superato del tutto: dopo otto mesi dal disastro, infatti, la reazione nucleare è ancora attiva, i quattro reattori contaminati non cessano di sputare veleni, il vento e il mare hanno disperso per ogni dove materiale altamente inquinato. Che avrà bisogno di secoli per essere bonificato.

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