da osservatoriorepressione
«Voi, negri, dovete andarvene dall´Italia». Se l´è sentito dire ieri un ambulante senegalese che, di fronte a una libreria in via dei Servi, proponeva romanzi di autori africani ai passanti. Ad offenderlo è stato un italiano di 51 anni appena sceso in strada con il cane e poi denunciato dai carabinieri per offese razziste e minacce. Succede tutto intorno alle 12.30. L´uomo si ferma, spazzola il cane e getta i peli sui libri che l´ambulante tiene sullo scalino della libreria. «Ne è nato un diverbio molto animato – racconta la libraia – sono uscita per calmarli, ma quel signore continuava ad offendere il ragazzo». «Brutto negro, ora torno in casa, prendo una pistola e il bastone e ti faccio vedere», urla l´uomo. Tanto che intorno si forma un capannello. E tutti cercano di farlo ragionare.
«Non ne voleva sapere, abbiamo dovuto chiamare i carabinieri. Non capisco per quale motivo l´abbia aggredito – continua la titolare della libreria – semmai avrei potuto lamentarmi io, ma in realtà la sua presenza mi onora. A un certo punto il ragazzo ha anche detto: “Ma perché ce l´ha tanto con noi, siamo nel 2011, il mondo è di tutti”».
Su quanto successo è intervenuta Ornella De Zordo, consigliera comunale di perUnaltracittà, che ha dichiarato: “E’ urgente che tutti gli strumenti legislativi siano utilizzati per fermare la deriva razzista che sta prendendo piede in città e non solo, a partire dalla legge Mancino che ad oggi è poco o per niente utilizzata per inibire la destra xenofoba e razzista. Bene ha fatto la libraia che ha preso le difese del senegalese contro l’aggressore”, ha concluso. “A fianco della legge contro il razzismo serve infatti rinnovare un’etica pubblica che negli ultimi anni la società italiana ha colpevolemente trascurato di coltivare. La nostra solidarietà va quindi al ragazzo senegalese per ciò che ha subito e alla libraia per ciò che ha saputo fare”.
Intanto, Assane Kebe, portavoce della Comunità senegalese fiorentina, ha ribadito il fermo rifiuto di ogni “dialogo” con i neofascisti: «Quelli di Casa Pound si proclamano “fascisti del terzo millennio”: e noi non vogliamo dialogare con nessun fascista, né di ieri, né di oggi, né del domani. Non può esistere un confronto né un incontro possibile con chi oggi ha la faccia di dichiararsi fascista. Anzi, per noi definirsi così nel 2011 non dovrebbe essere possibile, né immaginabile».
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