da http://www.osservatoriorepressione.org/
La caccia alle streghe scatenata dai mass-media capitanati da “La Repubblica” dopo la manifestazione del 15 ottobre, comincia a dare i suoi frutti avvelenati. Dopo l’ormai abituale abuso della carcerazione preventiva, stavolta ai danni di giovani manifestanti rastrellate/i a caso il 15 ottobre stesso, si è avuta la prima, vergognosa sentenza. Giovanni, 22 anni, è stato condannato a 3 anni e 4 mesi per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Avete capito bene: in un paese dove si muore sotto le macerie dei palazzi costruiti da speculatori senza scrupoli, dove i prefetti versano rifiuti tossici in mare, dove si muore lavorando per 4 euro l’ora in nero, i giudici puniscono la ribellione di massa alle selvagge cariche della polizia in p.za San Giovanni con una spropositata pena detentiva, alla pari di una condanna per omicidio. Poco importa se l’impianto accusatorio appare debolissimo, così come gli indizi a carico dei singoli denunciati; la giurisprudenza non c’entra nulla: lo scopo è quello di spaventare chiunque nei prossimi mesi vorrà di nuovo scendere in piazza per opporsi alle condizioni di sfruttamento che governanti, banche e padroni ci stanno imponendo. é questo che sta pagando chi si trova ai domiciliari o in carcere (Giovanni e Carlo) da oltre un mese. Per non lasciare che questa la repressione agisca nel silenzio, invitiamo tutte e tutti ad essere presenti a piazzale Clodio il 5 dicembre h 10, giorno in cui si terrà l’udienza del processo contro tre delle/degli arrestate/i del 15 Ottobre: Ilaria, Robert e Stefano. Lo stato chiama la propria violenza giustizia e quella di chi gli resiste crimine.
Le Compagne e i Compagni di Roma
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